
Democrazia e ‘postdemocrazia’, lo storico Craveri e quella transizione incompiuta dell’Italia

04 Febbraio 2023
Il sistema politico in Italia è segnato dalla definizione che diede Moro alla nostra “democrazia incompiuta”, dice lo storico Craveri. Un gap nell’alternanza tra governi e opposizioni, nella dialettica che caratterizza normalmente le democrazie liberali. Questa anomalia ha caratterizzato la Prima repubblica, con l’alternativa portata dal Pci e respinta dalle altre forze democratiche. Come pure la Seconda, per la debolezza programmatica di partiti e coalizioni nell’affrontare i nodi strutturali dello sviluppo socioeconomico dell’Italia. Fino alla più recente ‘postdemocrazia’, che investe e in parte modifica l’idea stessa di rappresentanza.
Craveri ha analizzato in profondità la questione nel corso degli anni. Dal volume La democrazia incompiuta. Figure del ‘900 italiano (Marsilio 2002) al più recente Dalla democrazia ‘incompiuta’ alla ‘post-democrazia’ (Il Mulino 2022). Lo storico ripercorre la lenta trasformazione dell’Italia democratica attraverso i tentativi fatti dai protagonisti della nostra storia di riformare il sistema. Senza riuscirci fino in fondo. Moro, La Malfa, Berlinguer, Craxi. L’elenco potrebbe continuare.
Parlando del nostro Mezzogiorno con il Riformista, lo scorso anni, Craveri era stato netto. “Oggi il voto oggi non è più un dovere o l’esercizio di un diritto collegato alla cittadinanza; al contrario, nel corso degli anni è diventato una manifestazione dell’interesse di pochi”. Presidente della Fondazione Benedetto Croce, Craveri ha insegnato a Genova, Messina e Napoli. È professore emerito di Storia contemporanea presso l’università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Il volume su democrazia e postdemocrazia sarà presentato il 21 febbraio, dalle ore 17, all’Istituto Luigi Sturzo a Roma. L’evento è organizzato dalla Fondazione Magna.