Discutere di Islam contro le bugie della sinistra
25 Ottobre 2007
Il 22 ottobre,
in oltre cento campus universitari americani è iniziato l’Islamo-Fascism
Awareness Week, una serie di eventi finalizzata a portare in primo piano la
discussione sulla guerra al terrorismo nelle comunità accademiche, egemonizzate
dall’antiamericanismo e dal filoislamismo della sinistra.
L’iniziativa è promossa dal
Terrorism Awareness Project, organizzato dal David Horowitz Freedom Center, la
cui missione è quella di controbattere la propaganda dei movimenti universitari
che spingono a “dare sempre la colpa all’America” dei mali del mondo, informando
gli studenti e la popolazione in generale sulla realtà del jihad lanciato dal terrorismo
islamico contro gli Stati Uniti e l’Occidente. L’ideatore, il giornalista,
scrittore e attivista conservatore David Horowitz, ha riunito una serie di
figure prominenti per parlare nei forum con l’obiettivo di rendere note “le due
Grandi Bugie della sinistra: che George Bush ha creato la guerra al terrorismo e
che il Global Warming sia più pericoloso della minaccia terrorista”.
Non per caso è stata
scelta l’espressione “islamo-fascista”, usato una sola volta da Bush e poi ritirato
sotto le pressioni del Cair (Council of American Islamic Relations). Horowitz
vuole essere provocatorio, e poco gli importa di essere politically correct. Il Partito Rivoluzionario Comunista e il
Partito Socialista dei Lavoratori accusano Horowitz di usare stereotipi della
destra e di demonizzare arabi e mussulmani per giustificare le atrocità degli
Stati Uniti in Medio Oriente. La Muslim American Society ha organizzato una
campagna intitolata Students Against Hate in risposta all’Islam-Fascism Awareness
Week.
Ma Horowitz va avanti e
quando gli si chiede di descrivere la manifestazione risponde: “L’Islamo-Fascism
Awareness Week è uno sforzo che permette di sostenere i mussulmani moderati
contro le forze che hanno distorto la loro religione. E’ anche uno sforzo per
difendere cristiani, ebrei, hindu, gay e altri gruppi sotto attacco dei
fondamentalisti islamici”.
Uno dei maggiori temi è
l’oppressione delle donne nel mondo islamico. L’immagine scelta per promuovere
l’iniziativa ritrae una adolescente iraniana che sta per essere lapidata (prima
di essere sotterrata) con l’accusa di comportamenti sessuali proibiti. E ciò
per sensibilizzare gli studenti, in particolare la componente femminile, sulla
condizione delle donne in paesi come Iran e Arabia Saudita. Horowitz cita spesso il caso della polizia saudita che spara a giovani studentesse che scappavano da
un incendio senza velo.
La conferenza nel campus
di Berkeley è stata presieduta proprio da una donna mussulmana, Nonie Darwish,
scrittrice e femminista arabo-americana, acerrima nemica dell’Islam radicale.
La sua presenza è stata contestata da gruppi di sinistra e organizzazioni
mussulmane, e il suo discorso ha subito addirittura la condanna dell’Asuc (Associated Students of University of California), che è solito predicare la libertà di parola.
Nonostante le proteste di alcuni studenti comunisti in aula, la Dawish ha
portato avanti la discussione.
Lo stesso David Horowitz ha
fatto da relatore in numerose università, in particolare alla Columbia che poche
settimane fa ha accolto il
presidente iraniano Ahmadinejad. Non sorprende che lo stesso comitato
dell’università che ha criticato i repubblicani per aver invitato Horowitz, ex studente
della Columbia (marxista convinto negli anni sessanta), abbia invece salutato l’invito
rivolto ad Ahmenidejad come “un’importante dimostrazione del rispetto
dell’università per la libertà di parola e per il dibattito aperto.”Incredibile
ma vero, pensano che sia Horowitz a generare “paura e odio”.
Ma è proprio questo double standard che Horowitz vuole
attaccare, e quando il National Review gli ha chiesto dei suoi obiettivi
alla Columbia, Horowitz ha espresso ottimismo: “Con l’organizzazione
dell’Islamo-Fascism Awareness Week i miei scopi sono stati raggiunti. Alla
Columbia e in altri 109 campus del paese, la gente ora discute dell’Islamo-fascismo,
espressione che in precedenza non poteva essere utilizzata. Discute
dell’oppressione delle donne nel mondo islamico, rompendo il silenzio sull’argomento ovunque nei
dipartimenti di studi femminili. Quindi abbiamo messo
l’Islamo-Fascismo al centro dell’attenzione nazionale, sottoposta all’ipocrisia
della sinistra, mostrando quella che è la nefasta alleanza tra la sinistra
americana e i nostri nemici nella guerra al terrorismo”.