Domenica di terrore in Francia e Canada: due donne uccise a Marsiglia e cinque feriti a Edmonton
01 Ottobre 2017
Il terrorismo è tornato a uccidere le donne. Quelle che hanno perso la vita nell’attacco alla stazione Saint-Charles di Marsiglia avevano 20 e 21 anni. L’omicida, Hanachi Ahmed, tunisino trentenne di Bizerte, le ha pugnalate e sgozzate, al grido di “Allah Akbar”. La furia omicida si è scatenata intorno alle 13.45 di domenica quando, armato di un coltello da macellaio, il terrorista si è scagliato sulla sua prima vittima, Moranne, studentessa di medicina, per tagliargli la gola. Ha poi iniziato a fuggire ma, all’improvviso, è tornato indietro. Non era evidentemente soddisfatto, doveva uccidere ancora. E così ha fatto, colpendo al petto e allo stomaco la seconda vittima, Laura, cugina infermiera di Moranne.
Gli agenti antiterrorismo dell’operazione Sentinelle che presidiavano la stazione sono intervenuti immediatamente uccidendo l’assalitore che le forze dell’ordine già conoscevano, ma solo per piccoli reati. Sembra che fosse stato fermato ben sette volte dalla polizia francese e che, ogni volta, si sia presentato con un’identità diversa. L’ultimo fermo risale al giorno prima dell’attentato, quando era uscito da un negozio del centro commerciale della stazione lionese di Part-Dieu senza pagare una giacca da 39 euro. Dalle indagini è emerso anche che Ahmed aveva vissuto per tre anni in Italia, ad Aprilia, in provincia di Latina, dove aveva sposato una donna, da cui ha poi divorziato, e dove era stato più volte segnalato per furto e spaccio. Al Comune, confermano di averlo cancellato dagli elenchi dell’anagrafe lo scorso maggio per mancata dichiarazione del rinnovo di permesso di soggiorno.
La dinamica dell’accaduto è identica a quella dell’attentato al mercato di Turku, in Finlandia, dello scorso agosto. Come in quella circostanza, il terrorista è entrato in azione in un luogo pubblico molto frequentato e ha colpito le donne, solo donne, con un coltello. Ciò dovrebbe far pensare che si sia realmente trattato di un attentato di matrice jihadista ma, nonostante sia stato rivedicato dal Califfato attraverso l’agenzia Amaq, gli inquirenti francesi non confermano, almeno per adesso, l’esistenza di un collegamento diretto tra l’attentatore e l’Isis.
L’attentato a Marsiglia si consuma appena qualche ora dopo quello avvenuto dall’altra parte dell’oceano, a Edmonton, nello Stato canadese dell’Alberta. Erano le 20.15 locali (le 6.15 in Italia), quando un uomo si è lanciato ad alta velocità con la sua macchina su un poliziotto di pattuglia al Commonwealth Stadium, dove era in corso una partita di football. Non contento, l’assalitore è sceso dall’auto e ha accoltellato gravemente la vittima che già giaceva tramortita al suolo.
Riuscito a scappare, è tornato in azione di lì a poco alla guida di un furgone bianco, scagliandosi contro i passanti in una zona pedonale. Ha ferito 4 persone prima di essere arrestato. Anche quello avvenuto in Canada è un déjà vu che riporta alla mente gli attentati di Londra dello scorso giugno e di Marsiglia del 14 luglio 2016. Stesse dinamiche, stessi strumenti, stesso profilo criminale di matrice islamica. Nell’auto dell’attentatore canadese la polizia ha trovato una bandiera dell’ Isis.