Dopo il “Trojan di Stato” e Shalit, gli 007 tedeschi riservano altre sorprese

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Dopo il “Trojan di Stato” e Shalit, gli 007 tedeschi riservano altre sorprese

26 Ottobre 2011

Sembra che una potente scossa elettrica abbia raggiunto gli uffici dell’Intelligence tedesca che, da alcuni mesi, cattura l’attenzione dell’ opinione pubblica interna e degli osservatori internazionali. Dal "Trojan di Stato" fino alla liberazione di Shalit, per citare alcuni dei temi affrontanti anche su l’Occidentale, non passa giorno che gli 007 berlinesi manchino di fornire materiale interessante sul loro lavoro (e pazienza se i maligni sostengono che le luci vengono accese scientemente per oscurare le ombre, in un continuo gioco di salite e discese).

Veniamo ai nuovi eventi. Il primo è legato alla violenta dipartita del Colonnello Gheddafi e alle presunte soffiate che avrebbero consentito ai mezzi della Nato la precisa individuazione del suo convoglio in fuga. La stampa teutonica, poche ore appena dopo l’evento atteso da mesi, ha scritto, senza subire smentite recise, che preziosi fonti targate Bnd si sono sobbarcate un lavoro certosino nei perigliosi sobborghi di Sirte, là dove il corpo dell’ ex dittatore ha infine esalato gli ultimi e fatali sospiri, piazzando un colpo capace di spostare in secondo piano la neutralità militare scelta dalla Cancelliera Angela Merkel.

L’altro recente successo dei servizi segreti di Germania è invece legato all’arresto di una coppia, Andreas A. e Heidrun A. sospettati di aver spiato almeno vent’anni per conto della Russia. Secondo Der Spiegel, ultimamente assai ben informato circa i movimenti degli agenti agli ordini di Ernst Uhrlau, i due personaggi sono stati fermati  dall’unità speciale antiterrorismo GSG-9 in diverse città, Ballingen e Marburg, trovati in possesso di falsi passaporti austriaci e documenti che attestano improbabili nascite in Perù ed Argentina; pare inoltre che  la signora Heidrun, al momento dell’ irruzione, fosse intenta ad ascoltare un messaggio radio in codice, forse proveniente da registi post sovietici.
 
I rispettivi governi seguono con un filo d’apprensione quest’affaire capace di creare qualche conseguenza nei rapporti bilaterali  tra i due Paesi visto che, tra l’altro, qualora i fatti venissero confermati, ci troveremmo dinanzi al primo caso conclamato di spionaggio russo ai danni dei tedeschi dopo la caduta del Muro nel 1990, escludendo episodi minori tenuti negli armadi. Senza contare che, per via dei noti trascorsi, un certo Vladimir Putin segue sempre con occhio vigile ogni foglia che si muova nei dintorni di Berlino.