E’ la cultura che farà da ponte tra la “nuova” Russia di Putin e l’Europa

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E’ la cultura che farà da ponte tra la “nuova” Russia di Putin e l’Europa

19 Febbraio 2012

Cosa si aspetta l’Europa dal dopo elezioni presidenziali in Russia, del prossimo mese di marzo?. Certamente l’argomento politico e culturale è uno dei più interessanti ed attuali degli ultimi giorni. Così interessante, che nessun giornale o telegiornale né parla. L’Occidentale invece, aveva già trattato l’argomento alcuni mesi fa, in occasione di una conferenza di richiamo internazionale, che si era tenuta presso il Senato della Repubblica, a Palazzo Giustiniani di Roma, organizzata in quella occasione da Unimedia, a cui parteciparono politici delle camere italiane e russe, proprio per segnalare all’opinione pubblica gli ottimi rapporti istituzionali e soprattutto culturali esistenti tra i due paesi. Un workshop tra Italia e Russia, che fece emergere come la cultura fosse in realtà uno dei collanti fondamentali tra la Federazione russa e l’Europa.

Mostre, eventi, concerti, rappresentazioni teatrali, rassegne cinematografiche, diedero vita alle celebrazioni dell’anno delle due culture e dei rispettivi patrimoni culturali. Culminate nella grande manifestazione d’arte della Biennale di Venezia con il Padiglione Italiano, diretto e creato da Vittorio Sgarbi, che fece capolino con una indimenticabile trasferta, proprio a Mosca. «Queste iniziative culturali, oltre che dare lustro ai due paesi, potrebbero definitivamente sconsacrare alcune convinzioni, che permangono da sempre in Europa, ma soprattutto in Italia, nel tendere a considerare la Russia, come un paese estero valido solo da un punto di vista geopolitico – aveva affermato lo stesso Sgarbi nella conferenza di Roma – mentre invece l’Italia, così come l’Europa ha la necessità di riqualificare i rapporti con la Russia, anche in vista delle prossime elezioni politiche del 2012, che vedranno anche l’ex presidente Putin, tra i possibili vincitori delle imminenti scadenze presidenziali».

Ora, a distanza di poche settimane dalle elezioni, Venezia, città simbolo della cultura italiana nel Mondo, si è risvegliata dal tepore culturale nazionale, organizzando la conferenza dal titolo: Elezioni Presidenziali Russe: le aspettative dell’Europa, che si è svolta all’Isola di San Servolo, presso l’Università Internazionale di Venezia, presieduta dall’ambasciatore Umberto Vattani, con il contributo della Fondazione Alcide De Gasperi e il supporto del The Institute of International Integration Studies. L’incontro ha riunito esponenti politici, istituzionali ed esperti europei e russi, tra cui ricordiamo: Giorgio Orsoni, Sindaco di Venezia, Franco Frattini, Presidente della fondazione Alcide De Gasperi, Josè Maria Aznar, Marino Zorzato, membro del parlamento italiano, Alexander Babakov, Vice Presidente del Russian State Duma, Vittorio Sgarbi, Direttore del Padiglione Italia della Biennale di Venezia, con l’obiettivo di intensificare sempre di più le già ottime relazioni tra il continente europeo e la Federazione russa, soprattutto da un punto di vista culturale, secondo noi apartitico e apolitico. Per questo vincente.  Di fatti uno dei temi centrali della conferenza è stato quello di analizzare il ruolo mondiale dell’Europa e della Russia, attraverso l’obiettivo focale della cultura come elemento di unificazione e di transizione. Franco Frattini, ha più volte affermato che «in Europa c’è ancora sfiducia nei confronti della Russia, noi invece dobbiamo essere i loro migliori amici, e dobbiamo lavorare insieme per avere un impatto globale e riconoscere Vladimir Putin come miglior leader per entrambi. In fatto di cultura, Sgarbi ha poi aggiunto che «la stabilità in Russia è un valore aggiunto e che sotto il comando di Putin, la Russia ha fatto dei passi avanti anche verso una intesa culturale che ha permesso negli anni precedenti di lavorare per un serio e proficui interscambio artistico di primo livello; il patrimonio dei musei russi è di indiscusso valore e l’Italia non può farne a meno-ha concluso Sgarbi».

Ciò che gli esperti ospiti a Venezia, di varia estrazione politica e culturale, hanno convenuto è che l’elezione di Putin porterebbe uno sviluppo bilaterale delle relazioni tra Europa e Russia, facendo aumentare la cooperazione nel settore economico, commerciale, politico, incrementando infine il già avviato e funzionante canale unificatore della cultura.