È una guerra contro la libertà e la democrazia

Per una Primavera Demografica
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

È una guerra contro la libertà e la democrazia

È una guerra contro la libertà e la democrazia

15 Febbraio 2023

Tanto ci siamo abituati a chiamare “conflitto israelo-palestinese” la riluttanza di una democrazia avanzata a spazzare via il terrorismo, che iniziamo ad abituarci a chiamare “guerra in Ucraina” la invasione russa. Come se alla fine un po’ di responsabilità la avessero anche gli ucraini perché si trovano lì. E invece no: è una guerra russa. Della Russia. Contro l’Ucraina. Contro l’Europa. È la guerra di Putin contro l’Occidente.

Stiamo per entrare nel secondo anno della “guerra della Russia”, è così che dovremmo chiamarla, per identificare bene il nemico. E sì: in guerra c’è un nemico! E c’è un aggressore. Negli ultimi mesi il Cremlino ha condotto continue operazioni militari in territorio ucraino. Bombardamenti, attacchi con missili e droni contro strutture anche civili. Mosca porta avanti il suo piano di spopolare le aree già occupate dell’Ucraina e di deportare adulti e bambini in Russia.

Eppure la comunità internazionale resta piuttosto titubante, e molto spesso poco chiara, su come definire l’invasione su larga scala dell’Ucraina. Una invasione portata avanti da un moribondo Vladimir Putin. Una invasione ancora sostenuta dal popolo russo, considerando che le poche proteste alle quali abbiamo assistito sono state un centesimo di quelle organizzate anni fa per manifestare contro i brogli elettorali.

Nei primi giorni dopo l’attacco del 24 febbraio dell’anno scorso, i media titolavano sulla “guerra di Putin”. Ma dopo due anni di atrocità, siamo tornati alla “Guerra in Ucraina”. Come se cercassimo di trovare un modo per non addossare la piena responsabilità alla Russia, pensando che questo possa facilitare la soluzione del problema. Del resto, anche Macron suggerì a Zelensky di prendere in considerazione delle concessioni alla sovranità territoriale del suo Paese. Per aiutare Vladimir Putin a “salvare la faccia”.

La domanda allora è quanta altra distruzione, quanti altri civili uccisi e deportati serviranno? Cos’altro è necessario perché si prenda una posizione netta e si comincino a chiamare le cose con il loro nome? Cos’altro serve per capire finalmente cos’è la Russia di oggi? Quali altre follie un manipolo di mafiosi violenti al potere dovranno compiere contro la libertà e la democrazia? Non è semplicemente la guerra di Putin: è la guerra della Russia contro l’Occidente. Contro la democrazia e la libertà, la dignità umana e il valore della vita.