Ecco le nuove regole del Ddl

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Ecco le nuove regole del Ddl

24 Aprile 2007

Con la riforma della Bossi-Fini sparisce il contratto di soggiorno, cambia il meccanismo dei flussi e il Cpt viene destinato esclusivamente a chi collabora. Sono solo tre delle novità firmate da Amato e Ferrero.  Ma il via libera del Consiglio dei ministri al ddl con delega al governo per la modifica della legge ha causato una vera e propria cascata di reazioni.  Il tutto mentre il segretario del Pdci Oliviero Diliberto non perdeva occasione per lanciare una stoccatina ai suoi compagni di governo: il Ddl, ha detto, “lo avremmo voluto più coraggioso sul piano del cambiamento rispetto alla Bossi-Fini”. Secondo Maurizio Gasparri (An) abbassare la guardia sul fronte dell’immigrazione “è un errore gravissimo. Le proposte del governo sugli sponsor ripercorrono vecchi e fallimentari strade che favoriscono illegalità e vere e proprie forme di sfruttamento”. Il deputato di An sostiene inoltre che ”sul diritto di voto a Costituzione vigente nessuna concessione può essere fatta” e che ”se la proposta verrà mai in Parlamento sarà dura la loro battaglia in difesa della Fini-Bossi. Il governo Prodi – conclude Gasparri – minaccia la sicurezza degli italiani e incoraggia i mercati di schiavi: le sue proposte finiranno nel cestino. Prendiamo esempio da Sarkozy non ordini da Gheddafi”. Parla di scelta sciagurata il vice presidente dei deputati di Forza Italia, Isabella Bertolini, secondo cui “smantellando la Bossi – Fini, il governo Prodi farà dell’Italia una terra di nessuno dove potrà entrare chiunque”. Secondo la Bertolini, “con la pericolosa normativa nata dai ricatti della sinistra ci saranno meno controlli, meno sicurezza per i cittadini, più clandestini, più lavoro nero, più disordine sociale. I Cpt verranno progressivamente chiusi. Si apriranno le porte a tutti gli stranieri che potranno venire in Italia anche senza lavoro. L’esatto opposto della Bossi-Fini”. “La controriforma dell’immigrazione è la vittoria di Ferrero, che non a caso aveva ottenuto le deleghe prima spettanti al Ministero del Lavoro, come se la programmazione dei flussi migratori dovesse considerarsi solo un problema sociale”, così  Maurizio Sacconi (Fi). Il senatore afferma inoltre che il ddl “è in sintesi una logica di porte aperte, di rinuncia a considerare lingua, lavoro e casa i tre rigorosi requisiti dell’ingresso, un ideologico ecumenismo che porterà dis-integrazione”. Per il senatore dell’Udc, Francesco Pionati, quello licenziato oggi dal Consiglio dei Ministri “è un provvedimento che ci allontana sempre più dall’Europa: Il centrosinistra conferma un comportamento ossessivo verso tutto quello, anche di buono, che ha prodotto il centrodestra. Le modifiche alla Bossi-Fini rischiano seriamente di aumentare i livelli di immigrazione nel nostro Paese, sganciandoli da un corretto rapporto con lavoro, sicurezza e previdenza”. Ecco nel dettaglio, cosa cambia.

Il decreto flussi diventa triennale
Tra le prime novità del provvedimento è la durata del decreto flussi (con correzioni in corso d’opera ogni anno) che fissa le quote di stranieri da ammettere in Italia: da annuale diventerà triennale. La riforma introduce poi un canale privilegiato per l’ingresso in Italia di lavoratori altamente qualificati, al di fuori delle quote fissate per i flussi (talenti nei campi della ricerca, della scienza, della cultura, dell’arte, dell’imprenditoria, dello spettacolo e dello sport).

Addio al contratto di soggiorno
Saranno semplificate le procedure per il rilascio del visto «anche attraverso la revisione della documentazione da esibire». Sarà abolito il contratto di soggiorno mentre per le procedure di rinnovo dei permessi saranno previste «forme di collaborazione con gli enti locali».

Lo sponsor
Lo sponsor potrà far entrare per lavoro in Italia immigrati fornendo garanzie di carattere patrimoniale sul loro sostentamento e sul loro eventuale rimpatrio. Si consentirà così allo straniero di entrare regolarmente in Italia per cercare lavoro e al datore di lavoro di assumere dopo aver impiegato in prova il lavoratore. Potranno svolgere il ruolo di sponsor enti e organismi istituzionali, associazioni imprenditoriali e professionali. C’è poi la cosiddetta “autosponsorizzazione”, ovvero la possibilità per l’immigrato “in possesso di risorse sufficienti a mantenersi e a pagare il contributo per l’assistenza sanitaria” di ottenere un permesso di soggiorno per ricerca di lavoro.

Espulsioni effettive
Vengono introdotti programmi specifici di rimpatrio volontario e assistito, ai quali potranno accedere gli immigrati che collaborano alla propria identificazione. Il cardine del nuovo sistema è il Fondo nazionale rimpatri, destinato a finanziare i programmi di rimpatrio volontario. Chi aderisce godrà di una riduzione dei tempi di divieto di reingresso.

Centri di permanenza temporanea
I Cpt  non dovranno essere più un proseguimento del carcere in altra forma: ci saranno infatti nuove procedure per identificare gli stranieri ed espellerli senza passare per il Cpt. Gli stranieri in condizioni di bisogno saranno invece accolti in strutture diverse dagli attuali Centri. Ci sarà poi un limitato numero di Centri per l’esecuzione dell’espulsione destinati al trattenimento degli stranieri da espellere che si sono sottratti all’identificazione. I Centri saranno infine trasparenti: vi potranno entrare le autorità politiche, le associazioni ed i giornalisti.