Ecco le vittime della “legge-pacco”

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Ecco le vittime della “legge-pacco”

17 Maggio 2007

La “legge-pacco” sul conflitto d’interessi pesa come un macigno sulla testa di molti personaggi di spicco del variegato panorama politico (e non solo).

Si voleva colpire Silvio Berlusconi, reo di essere entrato in politica dopo aver tirato su un impero televisivo che offre lavoro a migliaia di persone  e invece (sempre che passi la legge) si finisce per  azzerare imprenditori col pallino della politica e politici sposati con uomini d’affari o solo chi ha un patrimonio superiore ai 15 milioni di euro, praticamente un esercito di politici o aspiranti tali.

Tra i ministri del passato governo, nella lista nera, qualora decidessero di farsi avanti in un nuovo Esecutivo, potrebbero infatti finire Letizia Moratti (sposata con un noto petroliere) e Pietro Lunardi (fondatore della Rocksoil). Tra i manager verrebbero silurati Renato Soru e Riccardo Illy (rispettivamente governatori della Sardegna e Friuli Venezia Giulia). Nella categoria “consorti” (o quasi) andrebbero incontro a seri problemi Pierferdinando Casini e Barbara Pollastrini. Partiamo da loro: il primo è uomo politico di rilievo, leader dell’Udc ed ex presidente della Camera, e compagno di Azzurra Caltagirone, figlia di Gaetano Caltagirone (imprenditore ed editore del quotidiano Il Messaggero). Soprattutto, Azzurra ha da poco preso le redini della holding di famiglia entrando nel Cda ed è vicepresidente di Caltagirone editore. E qui viene il bello: secondo l’articolo 2 del progetto di Legge Franceschini, “sussiste il conflitto di interessi nei casi in cui il coniuge del titolare di una carica di governo sia titolare di interessi economici privati che possono condizionarlo nell’esercizio delle sue funzioni”.

Ma veniamo a un capo di dicastero del governo Prodi: la Pollastrini. Oltre ad essere ministro delle Pari Opportunità, nonché firmataria del disegni di legge sui Dico, è anche la moglie di Pietro Modiano. Quel Modiano che è anche direttore generale della superbanca nata dalla fusione di Intesa e San Paolo. Nella stessa situazione si troverebbe la Moratti che certamente avrebbe altro a cui pensare, impegnata come è sul fronte della sicurezza nell’intento di sottrarre la sua Milano alla violenza. Invece, l’ex ministra  dell’Istruzione è maritata con un signore di nome Gianmarco che di professione fa il petroliere. Renato Soru e Riccardo Illy invece nascono come imprenditori. Uno ha il merito di aver creato Video On line, il primo internet provider di dimensioni davvero nazionali e poi, nel ’97, Tiscali – società della quale mantiene  ancora il 27,5% del capitale –  un  provider informatico che di lì a poco saprà far diventare tra i più importanti del mondo, sfondando come alternativa a basso costo alla telefonia tradizionale e col successivo debutto in borsa. Illy invece è il re del caffè. L’impresa oggi è presente in 70 Paesi e il signor Riccardo ne è attualmente il vicepresidente.

Ci sono poi quelli che potrebbero dire addio alla carriera politica. Ora come ora, tra tutti spicca il nome di  Michela Vittoria Brambilla, presidente dei giovani di confcommercio, nonché titolare di numerose imprese che operano nel settore alimentare, che proprio il Cavaliere avrebbe scelto come suo delfino. E poi Maria Paola Merloni, figlia del presidente di Indesit Company Vittorio Merloni (che è anche stato presidente di Confindustria). Ma la lista è davvero lunga. E dopo l’irruzione del fisco, nelle vite private dei cittadini potrebbe arrivare anche  il “grande fratello” per gli affari di cuori. Addio matrimoni di convenienza.