Ecco perché nella periferia sud-est di Roma potrebbe esserci un’emergenza sanitaria

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Ecco perché nella periferia sud-est di Roma potrebbe esserci un’emergenza sanitaria

Ecco perché nella periferia sud-est di Roma potrebbe esserci un’emergenza sanitaria

12 Aprile 2020

Una problematica alla quale le Istituzioni non hanno dato il giusto peso è quella che riguarda i palazzi occupati illegalmente ed abusivamente. In Italia ce ne sono moltissimi e Roma – complice il degrado nel quale la città versa da anni – non è da meno: secondo Il Tempo, infatti, nella Capitale vi sono diciannove immobili occupati solo da migranti.

Emblematico, a riguardo, è il caso del cosiddetto Salem Palace: si tratta di un palazzo occupato da circa quindici anni, situato nella periferia sud-est di Roma – precisamente in zona Romanina – e dimora di un numero imprecisato di migranti, perlopiù africani: secondo Il Fatto Quotidiano sarebbero 800, secondo Roma Today circa 400 e, secondo la Regione Lazio, intorno ai 500. Lo stabile, dal 2016, fa parte della lista dei 90 immobili da sgomberare, stilata dall’ex Commissario Prefettizio di Roma Francesco Paolo Tronca, ma non dei 25 a cui spetta la priorità, secondo quanto stabilito dal Comitato Provinciale per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico nel piano sgomberi, varato nell’estate passata. Lo scorso 6 aprile, il palazzo è stato dichiarato zona rossa e, da quel giorno, è presidiato costantemente dall’esercito, il quale ha il compito di vigilare sull’ordinanza del Comune che ha stabilito il divieto di entrata e di uscita dalla struttura: al suo interno c’erano due dei soggetti positivi al Covid-19, i quali, nelle ultime ore sarebbero diventati diciotto.

Alessio D’Amato, Assessore alla Sanità e all’Integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio, come scrive Roma Today, ha dichiarato in una nota che, al momento, “risultano presenti all’interno circa 500 persone di cui un terzo donne e 32 minori. Ci sono stati la scorsa settimana due positivi ricoverati, uno al Policlinico di Tor Vergata e uno allo Spallanzani”. Ancora, ha aggiunto che le persone che vivono all’interno del palazzo hanno mostrato collaborazione riguardo alle misure adottate. La ASL Roma 2 si è impegnata, dopo un sopralluogo tenuto all’interno della struttura, nel montaggio di una tenda per il triage. Il Comune di Roma ha, invece, predisposto la pulizia delle strade adiacenti e la distribuzione dei pasti, mentre le mascherine sono state fornite dalla Protezione Civile. Infine, ha detto che “per quanto riguarda la parte sanitaria si procederà con la ricerca di eventuali sintomatici ed a procedere, lì dove i medici lo ritenessero necessario, all’esecuzione del tampone. Il tutto si sta svolgendo in un clima di collaborazione tra le Istituzioni per procedere alla sorveglianza sanitaria e desidero ringraziare sia il Prefetto di Roma per la tempestiva azione che l’Amministrazione comunale”.

Anche alcuni esponenti della politica romana si sono espressi sulla vicenda, come Andrea De Priamo, Capogruppo di Fratelli D’Italia in Campidoglio, il quale ha chiesto “la verifica di tutti gli stabili occupati, sia per tutelare i cittadini da eventuali contagi, che per il ripristino della sicurezza nella Capitale”.

Pertanto, l’attenzione resta alta.