Economia, Eurispes: quasi metà delle famiglie italiane non arriva a fine mese

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Economia, Eurispes: quasi metà delle famiglie italiane non arriva a fine mese

Economia, Eurispes: quasi metà delle famiglie italiane non arriva a fine mese

28 Gennaio 2017

“Povera Italia!”. Quello che fino a poco tempo fa era solo un detto o un modo di dire, oggi sembra una triste realtà. È quanto emerge dal Rapporto Italia 2017 pubblicato da Eurispes secondo cui circa un italiano su quattro dice di sentirsi povero. E non è certo una semplice percezione o la classica lagna pessimistica, bensì una situazione generata da cause diverse, tra le quali spiccano in modo particolare la perdita del lavoro (76,7%), una separazione o un divorzio (50,6%), una malattia propria o di un familiare (39,4%), ma anche la dipendenza dal gioco d’azzardo (38,7%) o la perdita di un componente della famiglia (38%).

In sostanza, pare che voucher e divorzio breve, introdotti da Renzi & Co., non abbiano sortito effetti positivi. Anzi. Alla luce dei dati contenuti nel Rapporto, il 48,3% delle famiglie – quasi la metà – oggi non riesce ad arrivare alla fine del mese, con un incremento di circa un punto percentuale rispetto all’anno scorso. Per questo, sempre più nuclei familiari sono costretti ad attingere ai proprio risparmi. Ecco perché solo in una casa su quattro si è in grado di mettere qualcosa da parte. Non solo. Per far fronte alla morsa della crisi, che dunque è tutt’altro che superata, molte famiglie sono costrette a tagliare addirittura le spese mediche.

Ma il prezzo più alto lo pagano, come al solito, i più giovani. Sostenere il costo dell’affitto o il mutuo inizia a pesare? Allora, per andare avanti c’è chi decide di tornare indietro. Molti infatti hanno detto di aver preferito tornare a vivere a casa di mamma e papà (13,8%) o dei suoceri, oppure ricorrere, in ogni caso, al loro sostegno economico (32,6%) e al loro aiuto per la cura dei figli, al fine di evitare di sostenere costi di asili nido e baby sitter. “Questa situazione – ha spiegato il presidente di Eurispes Gian Maria Fara – è frutto della mancanza di un progetto per il futuro che possa vedere tutti collaborare nell’interesse generale del Paese”.

“L’Italia ha registrato un continuo declino – sottolinea Fara – rispetto alle posizioni degli altri Paesi dell’Eurozona sul fronte dell’istruzione, della ricerca e innovazione, mentre il fronte delle imprese è caratterizzato da un alto livello di indebitamento con il sistema bancario”. In più, il quadro Eurispes mette in guardia da alcune tendenze che “stanno producendo effetti devastanti sul sistema politico e istituzionale”: impoverimento del ceto medio, blocco della mobilità sociale, mancata crescita e redistribuzione della ricchezza. Insomma, un vero bollettino di guerra, un “grido di dolore” che la politica dovrebbe ascoltare, ma che al momento, questo governo e quello che l’ha preceduto, a quanto pare, hanno preferito ignorare.