Emiliano vuole piazzare Vendola a Palazzo Chigi per prendersi la Regione
02 Febbraio 2011
A sentire ogni giorno gli interventi dei vari esponenti del centrosinistra nazionale, pare proprio che la Puglia funga un po’ da regione cavia rispetto ad ipotesi di alleanze, attività governativa ed equilibri tutti interni allo schieramento antiberlusconiano.
Così, basta che Massimo D’Alema, parlamentare salentino doc proveniente dalla bella città di Gallipoli, risponda con un appello a costruire una sorta di nuova Costituente per legare insieme tutte le opposizioni contro il leone di Arcore – più simile ad un riedizione fuori tempo massimo dell’arco costituzionale -, che Michele Emiliano, Sindaco di Bari, interviene ancora una volta per sottolineare le divergenze esistenti nel Pd.
Sì, perché a sentire Emiliano D’Alema avrebbe la certezza che il centrosinistra attuale non potrebbe assolutamente vincere una campagna elettorale, tutta ipotetica, per le elezioni politiche anticipate e per questo starebbe studiando dei sistemi “alternativi” che al sindaco di Bari suonano come delle alchimie davvero inaccettabili. “Per me D’Alema è simile ad un giocatore di poker a cui piace vincere senza avere le carte in mano”, questa la descrizione che il primo cittadino del capoluogo pugliese fa del vecchio compagno Massimo. Insomma, l’ex Primo ministro sarebbe un bluffatore, un abile truccatore.
Quale soluzione immagina, invece, l’esponente più in vista del Pd pugliese? Semplice: sostenere pienamente Nichi Vendola in quanto capace, a dire di Emiliano, di leggere ed interpretare i sogni e le speranze degli italiani meglio di chiunque altro nel centrosinistra. Neanche ci fosse granché per fare una scelta, nel panorama ormai asfittico della sinistra italiana.
Ma tant’è che il governatore della Puglia piace a molti esponenti del Pd e, con uno sponsor importante come quello di Emiliano, potrebbe compiere quella scalata necessaria per essere incoronato leader delle opposizioni. O, meglio, dell’opposizione di sinistra, perché ormai l’Udc pare aver preso altre strade e l’investitura del poeta di Terlizzi allontanerebbe definitivamente i centristi dall’area Pd.
Eppure, anche il Sindaco di Bari è consapevole delle mancanze di Nichi a livello regionale, tant’è che ha precisato egli stesso – che peraltro non si reputa affatto vendoliano – di trovare il presidente della Regione “pieno di limiti come amministratore”. Insomma, Vendola come governatore non andrebbe bene, ma potrebbe fare il candidato Premier. Un abile trucchetto con cui Emiliano, con una sola mossa, avrebbe liberato la casella di Via Capruzzi, a cui aspira da tempo, e messo sotto scacco il Re con il baffo. Due piccioni con una fava, è proprio il caso di dirlo.
Peccato solo che i giocatori di questa intrigante partita a scacchi del centrosinistra dimentichino due cose: primo, che stanno giocando sulla pelle dei pugliesi e, secondo, che le pedine avversarie stanno dall’altra parte, guidate da Berlusconi che continua a fare le sue mosse, dopo aver messo fuori gioco l’alfiere Bersani. Insomma D’Alema è avvisato: stavolta, oltre che dal fuoco nemico, dovrà difendersi dai suoi stessi compagni di partito.