Feltri attacca Alfano ma ormai ha le pile scariche
16 Marzo 2014
Il campione del giornalismo italiano Vittorio Feltri (pensa un po’ come siamo messi…) ha le pile scariche. E noi lanciamo un hashtag: #salviamoilsoldatoVittorio. Sarà il tempo che passa inesorabile per tutti, sarà l’entusiasmo per la professione che viene meno, saranno Alessandro Sallusti e codazzo familiare che gli rubano ogni giorno la scena persino nelle riunioni di redazione, alle quali il buon Vittorio, così almeno raccontano, non si fa più vedere come una volta.
Saranno tutti questi fattori che, messi assieme, hanno prodotto un mix esplosivo, dando vita ad un impoverimento psicologico e culturale che ben si riflette nella noia e nella monotematicità dei pensierini che la penna di Vittorio firma sul giornaletto di famiglia, per giunta quasi sempre di spalla (anche questo, ahilui, segno del tempo che scorre). Suvvia Vittorione, liberati dall’ossessione alfaniana! Le critiche politiche ci stanno, ma per carità, evita di scaricare sugli altri accuse di inconsistenza etica.
Sarebbe fin troppo facile risponderti: da quale pulpito viene la predica! Proprio tu, che hai utilizzato la macchina del fango per distruggere vite e carriere (il "metodo Boffo", do you remember?); proprio tu, che sparavi cannonate addosso al "Cinghialone" (il copyright è tutto tuo) Bettino Craxi dalle colonne dell’Indipendente, salvo ricrederti e chiedere scusa trent’anni dopo, confessando di avergli dedicato "i titoli più carogna" della tua vita professionale. Ed oggi parli di etica? Ancora tu, utile idiota di mago Silvio?