Dispiace contraddire ancora una volta il Giornale di Alessandro Sallusti che, in preda alla solita ossessione alfaniana, getta oggi in pasto ai suoi lettori un sondaggio dell’Istituto Piepoli pubblicato ieri sulla Stampa. L’impietosa rilevazione, titola festoso il foglio berlusconiano, relega Angelino Alfano all’ultimo posto della classifica di gradimento tra tutti i ministri del governo Renzi. Al Giornale continuino pure a festeggiare, ce ne faremo una ragione. Ma tra canti e balli vari, confidiamo che trovino il tempo per dare un’occhiata ai dati recentemente rilevati dall’Istituto Lorien Consulting, relativi tra l’altro al giudizio sull’operato dei singoli ministri. Per facilitare il lavoro della Sallusti & Company, l’Occidentale pubblica integralmente i risultati di questo sondaggio.
Il 43 per cento del campione intervistato esprime gradimento per il leader di Ncd, saldamente in testa alla classifica di credibilità tra i membri del Consiglio dei ministri. Se ciò non bastasse ci sia consentito segnalare che Maurizio Lupi e Beatrice Lorenzin occupano rispettivamente il terzo e il quarto posto della medesima classifica, a testimonianza che l’ottimo lavoro svolto dagli esponenti del Nuovo Centrodestra al Governo è ben riconosciuto dalla opinione pubblica.
Per rimanere sul terreno dei sondaggi, saranno sicuramente sfuggiti (occhio non vede, cuore non duole) i dati forniti stamani da Agorà/Ixé, che certificano come l’indice di fiducia nei leader politici premi Angelino Alfano al cospetto di Silvio Berlusconi. Il quale, interpellato nel cosro di Porta a Porta, sulla separazione dal Nuovo Centrodestra, ha risposto che le sue porte sono aperte. Ce n’eravamo accorti: molti in Forza Italia le stanno imboccando per uscire. Sarà per questo che Toti e il suo dante causa, terrorizzati dal sondaggio impietoso che registra un ulteriore calo settimanale nelle intenzioni di voto (dal 18 per cento al 17,5 per cento), già mettono le mani avanti : "Se Forza Italia va sopra al 20 per cento, è un successo". L’anno scorso si viaggiava, sondaggi alla mano, oltre il 40 per cento. Se dimezzare i voti è un trionfo…
(I dati sono forniti per gentile concessione di Lorien Consulting)