Francia e Regno Unito neo-alleati militari alla faccia dell’UE

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Francia e Regno Unito neo-alleati militari alla faccia dell’UE

06 Novembre 2010

Mentre il mondo intero era concentrato sulle elezioni americane, il 2 novembre Francia e Regno Unito hanno siglato un accordo di partenariato militare che può segnare il funerale per l’esercito europeo. Si tratta dello sviluppo di droni aerei, dell’allargamento della produzione del missile leggero inglese FASGW(H)/ANL, utilizzato sugli elicotteri Lynx Wildcat della Royal Navy. Si tratta di costituire un arsenale nucleare in comune nella base di Valduc in Francia, di lavorare alla nuova generazione di portaerei e sottomarini, alle telecomunicazioni ed a un corpo di spedizione militare.

Si ritorna al dialogo tecnologico bilaterale che permise la realizzazione del Concorde: l’accordo di Londra di Sarkozy e Cameron è un significativo altolà alla Germania e al suo splendido isolamento il cui rovescio è una pesante egemonia finanziaria su tutta l’Europa. Dal 1945 Francia e Regno Unito formano un duopolio europeo militare schiacciante: sono dotate di armi nucleari, hanno un buon sistema missilistico, portaerei e sottomarini, un’aviazione moderna.

Scrive Armées che le due nazioni rappresentano da sole "la metà del budget europeo della difesa e i 2/3 delle spese nel settore della ricerca tecnologica". Inoltre sono «tra i pochi paesi in grado di poter allestire in breve tempo delle missioni militari in zone e situazioni complicate».

La prima vittima è l’Europa della Difesa.

L’Europa della PESC (Politica di sicurezza e difesa comune, da attuare per mezzo del suo strumento tecnico, la PESD) viveva sulla geopolitica francese, basata sull’autonomia dalla Nato a guida americana, e cercava quindi creare e rafforzare un "esercito" europeo. Nel 1998 il processo trovò slancio attraverso gli accordi di Saint Malò (sempre tra Francia e UK), cui seguirono quelli di Nizza, allargati a tutta l’Europa. In mezzo c’era stata la tragica esperienza militare del Kosovo.

Dopo Nizza, entrata in vigore nel 2003, l’eurocrazia poteva finalmente dispiegarsi appieno anche nel settore militare, nascevano infatti il:

– Coreper, Consiglio "Affari Generali", Alto rappresentante per la PESC;

– Il COPS, con sede a Bruxelles, composto di rappresentanti nazionali a livello di alti funzionari/ambasciatori, e tratta in particolare tutte le questioni relative alla PESC, compresa la PESD. Il COPS fornisce orientamenti al Comitato militare.

– Il Comitato militare dell’UE (UEMC), composto dai Capi di Stato Maggiore della difesa dei Paesi membri, rappresentati dai loro delegati militari.

– Lo Stato Maggiore dell’UE (EUMS), in seno alle strutture del Consiglio, fornisce consulenza e sostegno in campo militare alla PESD, compresa l’esecuzione delle operazioni di gestione militare delle crisi sotto la guida dell’UE.

Sono inoltre attivi nell’ambito della PESD i seguenti organismi dell’Unione europea:

– l’Agenzia europea di difesa, istituita con l’azione comune del Consiglio del 12 luglio 2004, che -com’è scritto in perfetto burolingua in un documento del Senato del giugno 2008- è finalizzata al sostegno degli Stati membri e del Consiglio, per la promozione delle capacità di difesa europee nel settore della gestione delle crisi, e per il sostegno alla politica europea di sicurezza e difesa;

– l’Istituto europeo per gli studi sulla sicurezza, istituito il 20 luglio 2001, cui è assegnato il compito di contribuire allo sviluppo della PESC e della PESD tramite la ricerca accademica nelle materie di pertinenza;

– il Centro satellitare europeo, che da quando è stato creato, nel 2001, si occupa di sostenere il processo decisionale dell’Unione in ambito PESC e, in particolare, PESD, per mezzo della messa a disposizione di materiale risultante dall’analisi delle immagini satellitari e dei dati correlati.

Oggi, gli accordi di Londra sembrano andare in contromano rispetto al processo europeo iniziato a Saint Malo. E’ pur vero che molti progetti messi in campo da Sarkozy e Cameron possono essere allargati ad altri partner europei tra i quali la stessa Italia, a partire dalla logistica aerea per mezzo degli Airbus A400M, aerei da trasporto concorrenti degli Hercules C130J la cui produzione ha riscontrato una serie inesauribile di problemi.

Ma la collaborazione con altre nazioni avverrebbe a livello singolo, senza un programma comune a tutta l’Eurozona.

Francia e Germania fanno sul serio e hanno posto sul tavolo delle cifre reali e non virtuali, come i 100 milioni di euro per l’avvio di un piano di lavoro nel settore della Ricerca tecnologica.

Si riparla poi del "Corpo di spedizione" franco-britannico utilizzato a Suez nel 1956. Quali saranno i rapporti con l’omologo franco-tedesco e con il fantasmatico Eurocorps ospitato a Strasburgo, promosso inizialmente da Francia e Germania come evoluzione del PESD, cui poi si è aggiunta una decina di nazioni europee tra le quali l’Italia e …Turchia e Stati Uniti? L’Eurocorps è formato da 1000 militari, ciascuno con la divisa dei paesi originari, anche se sarebbe in grado di allestire una forza di 60.000 uomini.

© La Pulce di Voltaire