Fuga da Pechino: i capitali stranieri abbandonano la Cina

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Fuga da Pechino: i capitali stranieri abbandonano la Cina

Fuga da Pechino: i capitali stranieri abbandonano la Cina

30 Maggio 2022

La politica economica e finanziaria della Cina ha un impatto profondo sui mercati globali. E spesso l’effetto non è indolore. Stavolta però il combinato disposto tra la stretta nel contenimento della pandemia e la posizione assunta dal Dragone a livello internazionale, dopo l’invasione russa della Ucraina, stanno avendo effetti devastanti per Pechino.

Le decisioni prese dal presidente Xi Jinping in questi ultimi dodici mesi hanno determinato una vera e propria fuga dalle azioni cinesi quotate sulle principali piazze d’affari internazionali, per quasi 2 trilioni di dollari. A questo si aggiunge lo stop alle IPO, le offerte pubbliche iniziali di aziende cinesi a New York e Hong Kong.

Secondo Dealogic, le imprese immobiliari cinesi hanno venduto nel 2022 solo 280 milioni di dollari in obbligazioni ad alto rendimento, una cifra in fortissimo calo rispetto ai 15,6 miliardi di dollari registrati lo scorso anno nello stesso periodo. In Cina, il valore delle attività finanziarie in yuan detenute da stranieri è diminuito di oltre 1 trilione di yuan (pari a 150 miliardi di dollari) nei soli primi tre mesi del 2022, il calo più grande di sempre.

L’Institute of International Finance (Iif), composto da un team di banchieri di Washington, prevede che, rispetto ai 129 miliardi di dollari del 2021, uscirà dal paese un totale di 300 miliardi di dollari di capitale. Una fuga, quella dei capitali stranieri da Pechino, che sembra non avere fine.