Gentiloni: “La legislatura è finita”. Meno male!

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Gentiloni: “La legislatura è finita”. Meno male!

24 Novembre 2017

Sotto traccia, senza grandi titoloni né clamori, il governo ieri ha rischiato. Tanto che Gentiloni, come riporta Repubblica, era ad un passo dalle dimissioni e ora più che mai sembra non avere dubbi: “La legislatura è finita” ha ammesso con i suoi a fine giornata. Quello che è successo ieri, per la verità, era abbastanza prevedibile.

Gli eventi sono precipitati, manco a dirlo, proprio sulla legge di bilancio in discussione al Senato. Ad accendere la miccia ci hanno pensato gli alfaniani di Ap e i fedelissimi di Giuliano Pisapia chiedendo rispettivamente la reintroduzione del bonus bebè e l’abolizione dei superticket sanitari. I primi per avere una piccola bandierina da sventolare nella prossima campagna elettorale, i secondi per poter accedere all’alleanza con il Pd senza scatenare troppe accuse a sinistra. In entrambi casi, la minaccia era la stessa: o così o salta il governo, “anche se mettete la fiducia” rincara la dose Maurizio Lupi di Ap. E se l’esecutivo prevedeva di stanziare 200-300 milioni in più per le “misure occasionali” (o mancette, come dir si voglia), le richieste aggiuntive delle forze di maggioranza arrivavano addirittura ad un miliardo e mezzo. Cosa che avrà fatto balzare dalla sedia il povero Padoan, alle prese con i falchi di Bruxelles che già non vedevano di buon occhio la manovra attuale (e sicuramente chiederanno una manovra aggiuntiva in primavera), figuriamoci se arriva a prevedere un miliardo e mezzo in più, dato che, con ogni probabilità, si tradurrà in più deficit.

Alla fine l’esecutivo mostra segnali di apertura: fuori tutte le altre richieste, dentro il bonus bebè e discussione aperta sui superticket. Tutto salvo. Almeno per ora. Per salvare capre e cavoli, a quanto si apprende, è dovuto intervenire anche Renzi che nei giorni scorsi aveva aperto sia al bonus bebè che alle richieste dei pisapiani. I motivi di queste “aperture” renziane sono legate a doppio filo con la costruzione della coalizione di centrosinistra. E se quella con Ap, al momento sembra più lontana (o perlomeno è tutta da costruire), è caldissima la pista per l’aggancio a Pisapia. “Niente sfregi a nessuno” è il diktat renziano del momento, a costo, come sempre, di mettere in discussione lo stesso governo.

Insomma, refrain renziani a parte, una cosa sembra certa: la legislatura, stando così le cose, è davvero agli sgoccioli, con buona pace di chi crede ancora che ci siamo tempo e soprattutto i numeri per approvare ius soli e biotestamento. La futura e per ora fantomatica coalizione di centrosinistra si deve rassegnare: dovrà trovare altre ragioni-vinavil per stare insieme.