Giro di boa “blindato” per la Finanziaria 2010: si va verso la fiducia

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Giro di boa “blindato” per la Finanziaria 2010: si va verso la fiducia

Giro di boa “blindato” per la Finanziaria 2010: si va verso la fiducia

09 Dicembre 2009

Coperta per 3,7 miliardi dal gettito dello scudo fiscale e per 3,1 dal trasferimento nella disponibilità del Tesoro di 3,1 miliardi del Tfr, la Finanziaria 2010 sbarca in Aula alla Camera dove non è escluso un nuovo ricorso alla fiducia se l’opposizione dovesse farsi sotto armata di emendamenti. E considerato che qualcuno ha già ventilato l’ipotesi di ripresentarli tutti, la richiesta del voto di fiducia, secondo quanto risulta a l’Occidentale,  sarebbe già pronta.

Dopo aver respinto con i voti della maggioranza i 200 emendamenti dell’opposizione, che ha abbandonato l’aula per protesta, lunedì la commissione Bilancio ha approvato in blocco il maxiemendamento del relatore Massimo Corsaro che riscrive gli articoli 2 e 3 della Finanziaria. Così, la manovra correttiva, a suo tempo battezzata "ligt" ( e per molti ancora "light"), si presenta al voto dopo un lungo lavoro di restyling. Vale 9 miliardi di euro di interventi, tutti coperti da nuove entrate e tagli di spesa ma resta la più leggera della storia recente (per il 2oo9 fu di 13 miliardi) nonostante nel passaggio dal Senato alla Camera sia cresciuta fino a 8,9 miliardi in termini di saldo netto da finanziare. Ne è convinto anche l’economista Francesco Forte, che definisce quella che nel pomeriggio arriva alla Camera come una manovra leggera sia dal punto di vista dell’entità sia della numerosità dei commi di cui si compone, molto minori rispetto al passato ma comunque maggiori rispetto a quanto il Governo intendesse fare (si presenta al giro di boa finale con i suoi 250 commi e i saldi). “La ragione per cui ci sono stati gli emendamenti, soprattutto del Governo, sta nel fatto che la manovra correttiva fatta a luglio andava rivista in base alla congiuntura economica in continua evoluzione – dice Forte – Questo è stato un anno particolare che ha visto i Governi di tutto il mondo fare i conti con i danni causati dalla crisi. Se la manovra iniziale anziché essere fatta con così grande anticipo fosse messa a punto in agosto sarebbe più leggera”.

Non sono previsti interventi pesanti come gli sgravi Irap per le imprese in quanto, ha spiegato il sottosegretario dell’economia Giuseppe Vegas, nuove misure potrebbero essere possibili solo a debito o aumentando le tasse ma nella nuova legge di bilancio trovano spazio “un insieme di interventi opportuni di natura sociale e qualche azione di investimento, a cui si aggiunge il primo, doveroso, passo verso lo snellimento di Enti e strutture con la riduzione dei consiglieri comunali”, spiega Forte.

I maggiori stanziamenti vanno alla giustizia (2 miliardi), all’agricoltura (quasi 1,5), al lavoro e agli ammortizzatori sociali (1,1), al piano contro il dissesto idrogeologico (i miliardo), alla sanità (la cui dotazione per il 2010 sale a 106 miliardi, compresi i 400 milioni per gli anziani non autosufficienti), ai comuni per la restituzione dell’Ici (i miliardo), alle missioni di pace (750 milioni) e al comparto sicurezza. Una buona parte di questi fondi, come detto, arriverà dal Tfr accumulato all’Inps e dallo scudo fiscale. I 3,7 miliardi di gettito dello scudo serviranno a finanziare per il 2010 anche il 5 per mille al volontariato, l’università (400 milioni), l’autotrasporto (altri 400), le scuole paritarie (130), i libri scolastici gratuiti (100) e una miriade di piccolissimi interventi, come i fondi per gli esuli dalmati e i terremotati del Belice del ’68.

Senza impatti sui saldi, l’insieme di misure contenute nel “pacchetto welfare” conferma i provvedimenti pre-crisi già assunti quali la detassazione del salario di produttività e misure varate nel pieno della recessione come l’estensione della cassa integrazione in deroga. Nel loro insieme le misure hanno un impatto finanziario di poco superiore al miliardo di euro e partono, anche per importanza delle dotazioni messe in campo (86o milioni) dalla proroga per un altro anno della detassazione al 1o% del salario di produttività; per l’anno prossimo vengono poi prorogati tutti gli ammortizzatori in deroga introdotti quest’anno con la loro estensione a settori ora non coperti (in via sperimentale si aggiunge anche la cosiddetta “portabilità dell`indennità di disoccupazione”: i datori di lavoro che assumono, a tempo pieno ed indeterminato, lavoratori che percepiscono l’indennità di disoccupazione, possono beneficiare un incentivo pari alla stessa indennità spettante al lavoratore); è stato confermato anche l’aumento dell’indennità ai co.co.pro rimasti senza lavoro, a cui spetterà una somma pari al 3o% del reddito percepito nell’anno precedente (tetto a 4.000 euro); altra misura a difesa del lavoro più a rischio ma che punta su lato dell’offerta è quella degli sconti contributivi alle aziende che assumono gli over ‘5o posti in cassa integrazione o in mobilità; tra le misure di copertura di un "pacchetto" a saldo netto c`è poi il nuovo giro di vite sulle false invalidità civili.

Ancora. Nel passaggio alla Camera rientra la Banca del Mezzogiorno, che in una lettura politica serve più a Tremonti per mettere radici al Sud piuttosto che per risollevare il Mezzogiorno, la cui situazione difficilmente migliorerà grazie a un nuovo Istituto di credito a metà strada tra pubblico e privato. Arrivano poi i tagli alle comunità montane, ai piccoli municipi e al consigli comunali e provinciali, i fondi per Roma Capitale (6oo milioni), per il Ponte sullo Stretto (470), i crediti d`imposta alle imprese per la ricerca (850 nel 2010). Via anche al piano per la messa in sicurezza delle scuole (300 milioni), ai fondi alle tv locali (50), alle risorse per Enea e Cnr (30), alla vendita degli immobili della Difesa e dei beni confiscati alla mafia. Per l`Abruzzo resta la data del 30 giugno per la riscossione delle tasse sospese, mentre per la sola città de L`Aquila viene introdotta sperimentalmente la cedolare secca del 20%o sui redditi degli affitti.

Questo pomeriggio inizia l’esame in Aula a Montecitorio, la Finanziaria viaggia blindata verso il via libera della Camera, con scarse possibilità di ritocchi.