Gli Usa celebrano il Risorgimento in un museo della Rivoluzione americana
19 Giugno 2011
di Carlo Zasio
A Filaldelfia tra due anni sorgerà per iniziativa del Prof. Bruce Cole un Museo della Rivoluzione Americana, un’istituzione privata che raccoglierà documenti e testimonianze della lotta dei coloni contro la corona inglese dove una parte di riguardo sarà riservata ai rapporti tra l’Italia e i padri fondatori degli Stati Uniti d’America.
Un capitolo importante e purtroppo misconosciuto della nascita della prima democrazia liberale d’occidente che, grazie all’interessamento di Marcello Pera, verrà fatto emergere attraverso una stretta collaborazione con archivi e biblioteche statali italiane resa possibile da un accordo siglato con i ministri Galan e Frattini. Scritti e materiali dai Musei del Risorgimento di Torino e Roma, dal fondo Filangeri e Serie del Ministero degli Esteri del Regno Borbonico all’Archivio di Stato di Napoli, dal Fondo Mazzei di Pisa, dal Fondo Greppi di Milano, dall’Archivio di Stato di Torino e dall’Archivio Storico Diplomatico della Farnesina, con i preziosissimi fondi della Legazione Sarda e delle Rappresentanze Consolari negli Usa, racconteranno la storia di un rapporto politico, culturale e intellettuale assai intenso.
L’illuminista napoletano Gaetano Filangeri, autore della Scienza della legislazione, intrattenne per anni con Benjamin Franklin un fitto epistolario, mentre il medico e filosofo toscano Filippo Mazzei, amico personale di Thomas Jefferson e suo vicino di casa in Virginia, partecipò attivamente alla rivoluzione americana e fu uno degli ispiratori della dichiarazione di indipendenza.
Importante anche il contributo dei patrioti del Risorgimento italiano esiliati o rifugiati negli USA, soprattutto a partire dal fallimento dei moti carbonari del 1821, come Silvio Pellico e Pietro Maroncelli, e in seguito alla caduta della Repubblica Romana, come Giuseppe Avezzana e Giuseppe Garibaldi, al quale Abramo Lincoln chiese di assumere il comando della Garibaldi Guard dell’esercito nordista contro i confederati del Sud nella guerra di secessione. Molto intraprendente il gruppo dei mazziniani, intellettuali e professionisti che contribuirono alla nascita di scuole italiane a New York e Boston e che esercitarono forte attività di propaganda tra gli esuli. Tutte vicende che verranno ricostruite attraverso le fonti documentali e che saranno compiutamente illustrate in questo nuovo, importante museo statunitense che ci farà capire quanto fosse vivo e prolifico il pensiero liberale nel nostro Paese.