I Dem abbagliati da Macron perché nel Pd si è spenta la luce

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I Dem abbagliati da Macron perché nel Pd si è spenta la luce

28 Aprile 2017

Sembra proprio che l’“effetto Macron”, come è stato definito, oltre ad esaltare le borse europee, abbia esaltato anche il Pd entusiasta per la vittoria del candidato di En Marchè! al primo turno delle elezioni presidenziali francesi. Fino ad arrivare a dire, come ha fatto Fassino, che con Macron addirittura nasce un nuovo centrosinistra in Francia. Peccato, però, che il favorito al ballottaggio francese ha più volte ribadito di non essere “né di destra né di sinistra”. E basta questo per dire che probabilmente nel Pd nessuno ha capito cosa è veramente successo nella sinistra in Francia.

Macron è uno che non si è candidato per le primarie interne al partito socialista, anzi ha sbattuto la porta in faccia ai dirigenti del partito portandosi dietro tutti i gruppi imprenditoriali di peso che lo sponsorizzavano, decretando così il fallimento dell’esecutivo. Ma nel Pd questo non l’hanno capito oppure fanno finta di non capire. E la dimostrazione viene proprio da Matteo Renzi che, intervistato da Rtl, a chi gli chiedeva se avesse mai pensato di uscire dalla logica dei partiti e fondare un suo movimento come ha fatto Macron, ha risposto: “Io sono sempre rimasto dentro il Pd e rimango lì” perché “per cambiare l’Europa servono i partiti”.

A questo punto viene da chiedersi: come mai i Dem sostengono festanti un candidato come Macron che ha abbandonato proprio quel partito socialista che, insieme al Pd, è (o meglio era) parte integrante del partito socialista europeo? Renzi ha lasciato più volte intendere che Macron, come lui, non sostiene “l’Europa dei burocrati”. Eppure Macron, a differenza di Renzi, non ha mai criticato l’Ue, ha sempre mostrato rispetto verso Bruxelles e non ha mai usato la parola flessibilità. Per cui, se stiamo ai fatti, l’endorsement piddino al “bell’Emmanuel” appare sempre più come la rincorsa di un partito in affanno che tenta di affiancarsi all’uomo del momento per vivere di luce riflessa. Perché la “luce propria”, ovvero Renzi, forse si è spenta già da un pezzo. Mentre per i socialisti francesi, crollati al 6%, è già buio pesto.