I generali di Forza Italia potevano dimettersi prima delle Europee
28 Marzo 2014
Ciò che maggiormente colpisce dell’ultimo Ufficio di presidenza di Forza Italia è la faccia tosta con la quale l’insieme dei partecipanti continua a prendere in giro gli italiani. Via libera alla candidatura dei deputati nazionali, a patto che, qualora eletti, lascino immediatamente lo scranno di Montecitorio e di Palazzo Madama. Un gesto di coerenza e correttezza nei confronti degli elettori, si dice.
Ma non sarebbe più semplice per lorsignori presentare le dimissioni sin da subito, se davvero hanno a cuore le questioni europee, in un tornante decisivo per la vita comunitaria che richiede impegno e totale dedizione? Certo che no, meglio tenere calda la poltrona a Roma, perché del doman non v’è certezza.
La verità è che l’Ufficio di presidenza ha messo in minoranza Silvio Berlusconi. Di fronte alla prospettiva di un fuggi fuggi dal suo partito, il fondatore ha dovuto fare precipitosamente marcia indietro. Addio alla prospettiva di vedere in lista volti nuovi, addio operazione rinnovamento per stare al passo con la politica che cambia. Largo, invece, alla brama di potere e alla voglia di contarsi dei colonnelli fattisi generali. 27 marzo 2014: Forza Italia sta esplodendo. Il re è nudo.