
I mercati in altalena, tra la rovente Spagna e l’Italia di Monti

22 Luglio 2012
Seduta pesante per le Borse europee nonostante il via libera al prestito da 100 miliardi di euro per le banche le spagnole, prestito resosi necessario per evitare il default, come confermato dal governo iberico che ha ammesso di "non aver più soldi per pagare i servizi". Piazza Affari sprofonda e perde il 4,38% trainata in rosso dalla banche (Monte dei Paschi chiude a -9%) Londra arretra dell’1,09%, Francoforte dell’1,9%, Parigi cede il 2,14% e Madrid precipita del 5,79%. In un clima sempre più teso, Wall Street chiude negativa vanificando l’entusiasmo per alcuni utili societari, entusiasmo che aveva portato l’indice S&P a chiudere in rialzo per tre giorni di fila.
Si è chiusa malissimo una settimana iniziata con una calma apparente, ma venerdì i mercati sono tornati sulle montagne russe. Forse per un classico "sell on news" alla notizia ufficiale dello stanziamento degli aiuti per la Spagna, notizia già scontata nei rialzi di alcune sedute dell’ultimo mese, forse perché a ben vedere la fotografia della situazione attuale si nota come lo spread sia ai massimi, l’euro sia debole, la situazione economica sia in continuo deterioramento, ma ben più della metà degli utili societari americani ha battuto le aspettative e le Piazze azionarie reggono.
In settimana, infatti, l’S&P è salito dello 0,4%, lo Stoxx dello 0,7%, +0,4% Parigi, +1,1% Francoforte , ma -4,7% a Milano. Fino a giovedì sembrava esserci sui mercati una aria nuova con i rendimenti dei Btp in discesa e l’agenzia di rating Fitch poneva l’accento sulla bontà delle riforme del governo Monti, tesi in antesi con la "cugina" Moody’s che, al contrario, aveva duramente criticato l’Italia. Poi venerdì qualcosa è andato storto e tutto viene rimesso in discussione a partire dalla tenuta della moneta unica. Gli investitori si sono trovati a fare i conti con una Italia che deve pagare il 6% sui bond e questo aumenta la percezione di un sempre più vicino rischio default. Dimenticandosi, però, che proprio l’Italia ha un deficit che sta diminuendo e che i titoli di Stato sono posseduti per la maggior parte da investitori italiani.
Madrid ha gelato i mercati, l’Italia li sta raffredando, la Germania porta inquietudine più per problemi politici interni che per reale preoccupazione, Belgio e Finlandia fanno la voce grossa, ma nessun partito politico vuole realmente l’uscita dall’euro, agosto è alle porte e come tutti i mesi che si rispettino, porterà qualche temporale, ma anche sole.