I russi scelgono l’Italia perché siamo i migliori a fare cultura
29 Maggio 2011
di Carlo Zasio
8.500 visitatori nei primi tre giorni dell’esposizione della Pallade e il Centauro di Sandro Botticelli al Museo Pushkin, un bagno di folla all’inaugurazione della mostra Arte Povera dal Castello di Rivoli, l’attenzione della stampa e della televisione russa per l’anteprima della Medusa di Bernini nella residenza dell’Ambasciata d’Italia a Mosca.
L’intensa tre giorni nella capitale federale con cui il Ministro per i beni culturali Giancarlo Galan ha voluto onorare l’anno della cultura Italia – Russia è stata l’occasione non solo per partecipare ad alcuni dei più importanti eventi culturali del fitto calendario predisposto dai due Governi, ma anche per fare il punto sui risultati finora conseguiti.
L’incontro con il collega Alexey Adveev si è incentrato principalmente sul sostegno alla produzione e alla promozione dell’industria cinematografica. Adveev ha caldeggiato la partecipazione del cinema russo al concorso della prossima edizione della mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, mentre Galan ha proposto l’elaborazione e la sottoscrizione di un’intesa – forse proprio al Lido in settembre – che coinvolga Italia, Russia e Francia, identificate come le tre potenze europee del settore, nel favorire la coproduzione e la distribuzione delle rispettive cinematografie nei reciproci territori. “Il coronamento dell’anno Italia – Russia” ha detto il ministro Galan commentando questi propositi “sarebbe proprio la vittoria a Venezia di un film italiano e di un regista russo”.
Altro risultato importante già raggiunto nei primi messi dell’anno Italia – Russia, complice la grande attenzione dei media russi al riguardo, è il considerevole incremento dei visti turistici verso il nostro Paese. Solo nei primi tre mesi del 2011, grazie anche all’abbandono di mete mediterranee quali Tunisia e Egitto, il flusso turistico dalla Russia verso l’Italia è cresciuto infatti del 50%. “Questo significa” ha chiosato Galan “che con la cultura si mangia eccome. Lo sforzo che stiamo compiendo per far godere ai russi di alcuni tra i più importanti capolavori del nostro Paese verrà ampiamente ripagato, come dimostra anche la coincidente ripresa degli scambi commerciali”. Tutto sta a farlo capire in patria, dove non sempre il dialogo in seno al governo a tale proposito è stato sereno.