Il cambio al vertice del “Grande Oriente” non è piaciuto a Sarkò
09 Settembre 2010
Un medico in pensione di simpatie socialiste, Guy Arcizet, vicino alla settantina e al noto Bernard Brandmeyer, è stato eletto lo scorso due settembre a Vichy Gran Maestro del Grande Oriente di Francia, che con circa quarantaseimila membri è la principale Obbedienza massonica d’ Oltralpe.
Una riunione movimentata, quella dei muratori, che non si ricordava dai tempi della famosa giornata di Parigi, nel 1995, durante la quale i partecipanti, in quell’occasione poco ligi allo spirito di fratellanza, vennero quasi alle mani.
La tradizionale relazione annuale del Gran Maestro uscente Pierre Lambicchi è stata respinta, fatto inconsueto, da una maggioranza del 57% dei presenti e, per logica conseguenza, il suo candidato preferito per la successione, l’avvocato di Tolosa Jean-Paoul Bouche ha subito l’onta del sorpasso; non potrà, come si riprometteva nel programma, far diventare il Grande Oriente coscienza della Repubblica. Una bocciatura secca per una gestione, quella del loquace Lambicchi, considerato assai prossimo al partito del presidente Sarkozy, sovente accompagnata da polemiche, interne e non solo.
Per singolare circostanza, uno dei punti controversi e maggiormente dibattuti del precedente magistero, quello incentrato sullo storico ingresso delle donne nelle logge, è stato risolto positivamente. Il giorno seguente l’ elezione di Arcizet, infatti, sia pur con un’esigua minoranza, sembra del 51 %, è stato votato un articolo che rifiuta ogni forma di discriminazione, anche sessuale, da parte dell’Obbedienza. "Un passo da cui non si potrà tornare indietro", ha chiosato la nuova guida del GODF, chiamato presto ad applicare in pratica l’ innovazione.
Il mondo politico e mediatico francese ha seguito con grande interesse le vicende dei massoni e della loro divisione. Alcuni osservatori si sono spinti a prevedere che il cambio al loro vertice precederà di poco tempo quello all’ Eliseo. E chissà che qualche membro del Grande Oriente, magari senza svelarsi apertamente, comme il faut, non possa davvero finire per partecipare come contendente alla lotta per le prossime presidenziali.