Il cinema non ha bisogno di uno Stato padrone e assistenzialista
23 Novembre 2010
Il rinnovo delle agevolazioni fiscali rappresenta la strada da seguire per realizzare un sostegno alla cinematografia che non sia di matrice assistenzialista e paternalista. “Tutte le rivendicazioni di quanti hanno scioperato in nome dello spettacolo e della cultura sono insostenibili: tranne una”, si legge nel nuovo Focus dell’IBL dal titolo “Bambole, non c’è una lira. Agevolazioni fiscali e ddl Bondi per ridurre il ruolo dello Stato a sostegno del cinema italiano” (PDF), di Filippo Cavazzoni.
Per limitare l’analisi al solo settore cinematografico, due sono i provvedimenti maggiormente dibattuti in questi giorni: il rinnovo delle agevolazioni fiscali (tax shelter e tax credit) e il disegno di legge di riforma del comparto (cosiddetto “ddl Bondi”).
Per Cavazzoni, l’andamento dell’industria cinematografica nel 2010 è particolarmente positivo: nel “periodo gennaio-ottobre 2010, i biglietti venduti ammontano a 86,852 milioni (+16,63% rispetto al periodo gennaio-ottobre 2009). Sempre nello stesso lasso di tempo anche l’incasso ha fatto registrare un cospicuo segno ‘più’ (+25,4%). […] Tutto questo avviene mentre i contributi dati dallo Stato al cinema italiano sono, in questi ultimi anni, in forte diminuzione (sia in termini generali che come quota sui singoli film finanziati)”.
La corretta scelta di togliere il sostegno diretto ai registi affermati, fa sì che “il ddl riduca l’intervento statale di sostegno alla cinematografia nazionale, con la conseguente semplificazione dei meccanismi volti all’erogazione dei contributi pubblici”. Mentre il rinnovo delle agevolazioni fiscali, in scadenza a fine anno, “rappresenta la strada da seguire per immaginare un sostegno alla cinematografia che non sia di matrice assistenzialista e paternalista”.
Vi invitiamo a leggere questo focus, per l’analisi sul settore che troverete all’interno e per la "cura" proposta dall Ibl. (PDF).