Il clima è già cambiato ma l’Ue aspetta il Berlusconi IV al varco del Dpef
19 Maggio 2008
Pochi ricordano il dramma d’Eugene O’Niell “Strano Interludio” del 1928 – oltre cinque ore di teatro, compresse in poco meno di due ore nel film omonimo di Robert Leonard (con un cast da favola. Clarck Gable, Robert Young, Maureen O’Sullivan, Norma Shearer). Potrebbe, tuttavia, essere proprio uno “strano interludio” il flirt di queste settimane tra Commissione Europea e Ministri dell’area dell’euro, da un lato, e l’Italia, dall’altro. Intenso e con tutte le caratteristiche di un innamoramento, come tutti i flirt che si rispettano. Non, tuttavia, un amore senza se e senza ma.
Molti commentatori italiani hanno parlato di una nuova fase nei rapporti tra Italia ed Ue , dopo l’insediamento del nuovo Governo ed i primi incontri dei Ministri italiani con i loro colleghi europei – in particolare, il Consiglio dei Ministri dell’Economia e delle Finanze della settimana scorsa. Basta sfogliare la stampa internazionale per avere la sensazione di una maggiore cautela nel valutare gli approcci tra l’Ue ed il Berlusconi IV. La prudenza si respira anche nei ristoranti di Bruxelles. Soprattutto alla birreria “La mort subite”, nota per gli ettolitri di “Stella Artois” (la “bionda belga”) tracannati ogni sera dopo il lavoro da eurocrati- la perfezione dello stato di funzionamento dei loro sistemi idraulici è testimoniata dai noti, anzi notori, servizi igienici della “brasserie”.
In breve, senza dubbio il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti ha rapporti migliori del suo predecessore con l’eurocrazia e con i suoi colleghi Ministri. Su Tomaso Padoa Schioppa (TPS) gravava l’anatema di essere stato un eurocrate lui stesso; i burocrati che diventano Ministri non piacciono né agli ex pari grado né ai politici di professione. Lo indeboliva inoltre la consapevolezza, diffusa non soltanto a “La mort subite” ma anche all’elegantissimo “La maison du cygne”, che TPS contava come il due di coppe quando briscola è denari- pur all’interno del Mef, dove era surclassato da VVV (Viceministro Vincenzo Visco). Tremonti è chiaramente uno dei quadrunviri del Governo italiano; quindi, gli impegni da lui assunti di fronte all’Ue hanno un’altissima probabilità di essere rispettati. Agevola pure la nomina d’Antonio Tajani a Commissario con l’importante portafoglio dei trasporti. Profondo conoscitore dei meccanismi comunitari e buon amico del Presidente del Consiglio, Tajani può essere un facilitatore di prim’ordine. Il Governo Prodi, invece, non ha mai celato di non nutrire un grande amore per Il Vice Presidente della Commissione, Franco Frattini. Infine, anche nelle brume di Rue de Flandres (proprio nei pressi del vecchio mercato del pesce), corre il detto “scopa nuova, scopa bene”.
A queste determinanti se ne aggiunge un’altra poco notata da quei commentatori che hanno scarsa dimestichezza con la “triste scienza” dell’economia. In questo scorcio di primavera, a Bruxelles si respira un‘aria d’ottimismo che rasenta l’entusiasmo: essere rimasti indenni dal tifone che ha messo a soqquadro parte dell’economia internazionale (Usa e Canada in primo luogo ed in secondo quella Gran Bretagna che non pare di avere mai scelto tra un futuro Atlantico od un avvenire continentale, sull’altra sponda della Manica). Gli aumenti dei prezzi (specialmente alimentari e petrolio in primo luogo) hanno frenato i consumi, ma l’export è andato a gonfie vele sfidando un euro il cui valore internazionale (rispetto al dollaro Usa) ha continuato a rafforzarsi. Nel primo trimestre del 2008, il pil dell’area dell’euro è cresciuto ad un tasso annuo del 2,8% – molto più sostenuto di quello americano e britannico; l’economia tedesca, in particolare, è aumentata ad un tasso annuo del 6%. In una primavera in cui tutto sembra andare per il meglio, il buonismo impera; si abbracciano, con tolleranza, anche coloro tradizionalmente considerati un po’ discoli.
Il clima sta cambiando. Venerdì 16 maggio, i 20 istituti econometrici internazionali (tutti privati) che fanno parte del cosiddetto “consensus” attribuivano un misero 1,5% alla crescita economica dell’area dell’euro nel 2009 – ed un miserrimo 1% a quella dell’Italia. In parallelo, l’istituto Ifo di Monaco di Baviera riportava che l’indice di fiducia delle aziende tedesche ha raggiunto il livello più basso in due anni. Il credito si sta facendo più restrittivo (i dettagli sono nell’ultimo Bollettino economico della Bce). L’inflazione morde più di quanto non si pensava alcune settimane fa. In un quadro segnato dall’inquietudine, si tende al rigore. Non al “buonismo”.
Torniamo a “La mort subite” (nome molto allusivo per una birreria). L’eurocrazia aspetta l’Italia del Berlusconi IV al varco del Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (Dpef) , ormai in fase di cottura – l’ultimo, firmato da Prodi e TPS, porta la data del 28 giugno 2007. La continuazione del flirt proseguirà in base ai contenuti del Dpef, specialmente in materia di riduzione del debito pubblico (dunque, di privatizzazioni) e di liberalizzazioni (anche per frenare le spinte inflazionistiche). Non è detto che il flirt si trasformi in amore senza se e senza ma. C’è, però, il pericolo che queste settimane saranno ricordate (tra un anno se non prima) proprio come “uno strano interludio”.