Il colpo grosso mancato da Hezbollah a Bangkok

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Il colpo grosso mancato da Hezbollah a Bangkok

17 Gennaio 2012

Sembra proprio che Bangkok l’abbia scampata per un soffio. Un commando di Hezbollah, secondo le ultime notizie che filtrano dalla Thailandia, era infatti pronto a ripetere nella capitale del Paese asiatico il tragico piano attuato a Mumbai, in India, nel 2008, con l’inevitabile contorno di morte e distruzione.

Si è arrivati a questa svolta dopo che nei giorni scorsi era stato arrestato il quarantasettenne libanese, con passaporto svedese, Atris Hussein. L’uomo,  bloccato appena giunto in aeroporto, in un primo momento ha negato ogni rapporto col movimento guidato da Hassan Nasrallah, ma dopo interminabili ore d’interrogatorio ha dovuto ammettere d’essere un agente in missione per colpire cittadini americani e israeliani che affollano in questo periodo la città thailandese.

Non solo: dopo le sue rivelazioni gli investigatori locali, con l’aiuto degli 007 di Langley e Gerusalemme, hanno sequestrato ben quattro tonnellate di esplosivo, fertilizzanti e nitrato di ammonio. Tutto quel che occorreva per realizzare un attentato micidiale, capace di causare decine di vittime, con l’impegno di due o tre cellule operative della fazione sciita che avrebbero raggiunto il luogo prescelto, il popolare ristorante Khao San Road, dotati di documenti falsi europei ed arabi.

I servizi segreti delle nazioni nel mirino del mancato agguato restano in allarme circa ulteriori imminenti tentativi di trasformare tranquilli esercizi commerciali in bagni di sangue. Alcuni dei terroristi impiegati nell’"operazione Bangkok" resterebbero nascosti negli anfratti della metropoli, in attesa di sloggiare o trovare nuove occasioni per esibirsi; altri sarebbero riusciti a scappare attraverso il Laos.

E’ da pensare che presto le conseguenze di questo "colpo grosso" mancato faranno visita, sotto forma di boomerang, nei pressi del quartier generale di Hezbollah a Beirut. Nasrallah lo sa perfettamente, e ha dato ordine di alzare il livello, già alto,  delle misure di sicurezza intorno agli obbiettivi sensibili. Chi la fa, o vorrebbe, l’aspetti.