Il Giornale getta la maschera: forcaiolo e giustizialista
19 Maggio 2014
Alessandro Sallusti per una volta ci ha preso. In queste ultime ore di campagna elettorale, argomenta il direttore del giornalino di famiglia nel suo editoriale odierno, non mancheranno gli «sgambetti» e le «cadute di stile che fanno tristezza».
E se lo scrive lui, forte di esperienza accumulata in materia, volete che qualche suo redattore abbia interesse a smentirlo ? Certo che no. Non si sa mai, assecondare le suggestioni del superiore potrebbe sempre fruttare un avanzamento di carriera.
E così, armato di penna e taccuino, ci ha pensato il solerte Roberto Scafuri ad ingraziarsi il direttore, confezionandogli un pezzo che rientra a pieno titolo nella casistica delle cadute di stile che fanno tristezza. Un articolo che riflette in maniera solare l’avvenuta mutazione genetica di un quotidiano che pure un tempo era il vanto di Indro Montanelli.
Il fido Scafuri ha una missione: gettare fango addosso al Nuovo Centrodestra. L’operazione non gli riesce, ma il ragazzo non risparmia le energie: tira in ballo carte e verbali di inchiesta, avanza interpretazioni, muore dal desiderio di emettere preventive sentenze di condanna. Lo guida un impeto forcaiolo che non si attenua neppure quando questo novello Premio Pulitzer è costretto a riconoscere amaramente che coloro ai quali rivolge le sue maniacali attenzioni non sono mai incorsi in procedimenti giudiziari. Ma solo per il momento, è la tacita osservazione.
Il Giornale ha finalmente gettato la maschera. I princìpi del garantismo si applicano a corrente alternata, e soprattutto valgono per gli amici. Per tutti gli altri è pronto per essere compilato il bollettino forcaiolo e giustizialista. Come quello redatto da Roberto Scafuri, al quale il direttore avrà dato una pacca sulla spalla.In attesa, ovviamente, dell’avanzamento di carriera.