Il grande incendio di Forza Italia è destinato al fallimento

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Il grande incendio di Forza Italia è destinato al fallimento

17 Dicembre 2013

Pur di ottenere il voto in tempi rapidissimi, Forza Italia sta vendendo l’anima al diavolo, e pazienza se a precipitare negli inferi sarà alla fine il Paese intero.

Il canovaccio diabolico è stato recitato da ultimo, con toni particolarmente gravi, dopo che il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha richiamato le forze politiche al dovere della responsabilità e a porre in essere azioni conseguenti per fornire risposte ai drammi quotidiani dei cittadini italiani stretti nella morsa di una crisi senza precedenti.

All’accorato appello del presidente della Repubblica hanno fatto seguito le insinuazioni maligne del capogruppo forzista alla Camera, l’irritazione degli alti dirigenti del partito, i toni incendiari di quanti irresponsabilmente strumentalizzano il malessere sociale esistente.

Il fu partito dei moderati, infatti, ha scelto di soffiare sul fuoco della protesta senza alcun timore di sorta, nella speranza che essa si trasformi presto in un grande incendio.

Il gioco allo sfascio trae linfa dallo schema, provato e riprovato in allenamento, volto a gettare un’ombra di illegittimità sulle istituzioni democratiche. I meccanismi di gioco, mutuati dalla squadra di un capocomico, anche lui impegnato a speculare sui disastri d’Italia, danno vita ad una manovra avvolgente che prende di mira il Colle più alto della Repubblica, declinandosi nella polemica scomposta e ai limiti dell’eversione.

Per inciso, il progetto è destinato al fallimento perché, come recita il detto popolare, “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”. A piazza San Lorenzo in Lucina farebbero bene a tenerlo a mente.