
Il marketing divino di Obama

24 Agosto 2011
Autunno 2010. Newsweek dedica la copertina dell’edizione del 22 novembre 2010 al fatto che "la moderna presidenza degli Stati Uniti è difficilmente gestibile da una sola persona". Per la rivista americana, l’attuale presidente degli Usa Barack Obama dovrebbe metaforicamente avere tante braccia quante quelle del dio indiano Shiva. Da qui l’idea di una copertina che, tra l’altro, non ha mancato di suscitare le reazioni della comunità indù: per Rajan Zed, presidente dell’Universal Society of Hinduism del Nevada e attivo sul piano del dialogo interreligioso, espresse il suo rammarico nel vedere utilizzato un simbolo religioso allo scopo di creare una copertina accattivante e, quindi, finalizzata al profitto.
Disguidi religiosi a parte, l’articolo all’interno del numero – a firma di Daniel Stone – sostiene la tesi secondo cui, al giorno d’oggi, gli impegni che un presidente degli Stati Uniti deve fronteggiare sono così numerosi che una persona fisica "in carne e ossa" non è in grado di farcela da sola. La conseguenza? L’incremento vertiginoso del numero di dipendenti e consulenti interni della Casa Bianca: a luglio 2011 – si può leggere sul sito della White House – il numero di stipendiati si è attestato a 454 unità. Newsweek fa un paragone: tra il 1936 e il 1938, il presidente del New Deal Franklin Delano Roosevelt aveva reclutato sei collaboratori, all’incirca lo stesso numero di quanti sono oggi addetti alla gestione della posta diretta all’amministrazione Obama. Tuttavia, un numero così elevato di dipendenti sembra non essere sufficiente: "Ci sono giorni in cui diventa difficile anche respirare", rivela al settimanale americano un funzionario della Casa Bianca, che però ci tiene a non far apparire il proprio presidente come "sopraffatto" dagli impegni. Di certo non sarebbe un bel ritorno d’immagine per l’attuale numero uno degli States apparire agli occhi dei suoi concittadini come un uomo che – sommerso dalle centinaia di richieste, consigli, pareri, interviste, comizi, repliche e controrepliche che ne riempiono le giornate – arriva a sera con le borse fin sotto le guance e i capelli che galoppano verso un accelerato ingrigimento.