Il monito del Papa alla Pelosi: “La vita deve essere protetta”
19 Febbraio 2009
Quindici minuti per quella che il protocollo definisce "udienza particolare", essendo quelle ufficiali – di Stato o private – riservate ai capi di Stato e di governo. Un quarto d’ora al termine dell’udienza generale del mercoledì, per ribadire che la "legge naturale" e "il costante insegnamento della Chiesa… impongono a tutti i cattolici" di "proteggere la vita umana in ogni suo momento".
Benedetto XVI l’ha ripetuto ieri mattina a Nancy Pelosi, speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, terza carica dello Stato. Un messaggio chiaro a tutti i politici cattolici, dentro e fuori gli Usa, con il quale papa Ratzinger torna a battere il tasto della natura "non confessionale" della difesa della vita; ma, forse, anche un messaggio indiretto al nuovo presidente degli Stati Uniti Barak Obama, che quasi subito dopo il suo insediamento, nonostante gli appelli rivoltigli dai vescovi americani, ha sbloccato i finanziamenti per le ong che promuovono anche l’aborto e si avvierebbe a riassegnare i fondi pubblici per la ricerca sulle cellule staminali embrionali.
"Al termine dell’Udienza Generale – si legge nel secco comunicato diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede nella tarda mattinata di ieri – il Santo Padre ha incontrato brevemente la Sig.ra Nancy Pelosi,
Speaker of the House della Camera dei Deputati degli Stati Uniti, e il seguito. Sua Santità ha colto l’occasione per illustrare che la legge morale naturale e il costante insegnamento della Chiesa sulla dignità della vita umana dal concepimento alla morte naturale impongono a tutti i cattolici, e specialmente ai legislatori, ai giuristi e ai responsabili del bene comune della società, di cooperare con tutti gli uomini e le donne di buona volontà per promuovere un ordinamento giuridico giusto, inteso a proteggere la vita umana in ogni suo momento".
Come accennato, Benedetto XVI sembra aver voluto porre una volta di più l’accento sul fatto che il tema della difesa della vita non è il punto di discrimine tra credenti e non credenti ma, casomai, dovrebbe essere il contrario. È del resto quello che il Pontefice va sempre ripetendo da quel 30 marzo del 2006 quando, ricevendo i partecipanti al Convegno del Partito Popolare europeo e dettando gli ormai famosi "principi non negoziabili", sottolineava che tali principi "non sono verità di fede, anche se ricevono ulteriore luce e conferma dalla fede. Essi sono iscritti nella natura umana stessa e quindi sono comuni a tutta l’umanità". Per questo, aggiungeva, l’azione della Chiesa nel promuoverli "non ha carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa".
Certamente, in quest’azione di promozione, e qui sta probabilmente il senso del richiamo fatto nel discorso alla Pelosi, ai politici cattolici è affidato un ruolo di testimonianza fondamentale, coerente con la loro professione di fede. Altro tema, questo, molto caro a Benedetto XVI, che nell’Esortazione post-sinodale Sacramentum Caritatis del 2007 l’ha riaffermato con forza invitando espressamente "politici e legislatori cattolici, consapevoli della loro grave responsabilità sociale", a non votare leggi che vadano contro "la natura umana".
Nessun accenno invece, nel discorso tra il Papa e la Pelosi – cattolica ma favorevole alla libertà di scelta in tema di aborto e dell’uso di cellule staminali embrionali – alla petizione "Witholding Communion" (iniziativa del portale cattolico pewsitter.com) che intende chiedere ai vescovi statunitensi di rifiutare la comunione alla Pelosi, al vice presidente Joe Biden e a "tutti gli esponenti politici cattolici che ostinatamente esprimono il loro dissenso dagli insegnamenti cattolici sulle importanti questioni morali".
In serata, la stessa Pelosi ha voluto precisare di aver parlato con il Papa anche del "prossimo viaggio del Pontefice in Terra Santa" e di avere avuto "l’opportunità di esprimere apprezzamento per il ruolo guida che ricopre la Chiesa nella lotta alla povertà, alla fame e al riscaldamento globale".