Il Mossad si sposta ad Est?

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Il Mossad si sposta ad Est?

23 Marzo 2010

Dopo le settimane di polemiche intorno all’assassinio dell’esponente di Hamas Mahmoud al- Mabhouh a Dubai, gli uomini del Mossad, guidati dall’irriducibile Meir Dagan, potrebbero rientrare presto nell’occhio del ciclone.
Un siriano, in possesso della cittadinanza ungherese, Bassam Trache, è stato infatti eliminato, mentre era alla guida della sua auto, a Budapest nella mattina di mercoledì 17 marzo, nei pressi della scuola dove studiano i figli.
L’uomo, cinquantadue anni, in Ungheria da venti, con un passato apparente come "agente di cambio", secondo fonti ufficiose sarebbe stato legato ad ambienti prossimi al fondamentalismo arabo, forse connessi con organizzate agenzie spionistiche.
I killers, muniti di pistole silenziate, hanno dichiarato alla polizia alcuni testimoni presenti nella zona del delitto, avrebbero abilmente sottratto dalla macchina della vittima una valigetta nera, sul cui contenuto impazzano ora le tesi più fantasiose.
Perché i sospetti son subito ricaduti sui micidiali agenti dei servizi segreti israeliani?
Sembra che la settimana precedente l’uccisione, due aerei spia Gulf Stream di Tel Aviv si trovassero, senza ragione apparente, nei dintorni dell’aeroporto di Budapest, forse, appunto, per contribuire a preparare il colpo letale dei giorni successivi.
Per ora, l’unica conferma riguarda l’avvenuto decesso dell’uomo originario del Medioriente.
L’ambasciatore israeliano nella capitale ungherese ha affermato che i velivoli del suo Paese erano in missione di routine nei cieli dell’est Europa.
Le autorità magiare, dal canto loro, hanno eretto una spessa cortina fumogena sull’accaduto (il ministro della Difesa, per uno strano errore di comunicazione, avrebbe ignorato la presenza dei mezzi dello stato ebraico nel suo territorio), negando comunque d’essere a conoscenza di qualsivoglia movimento da parte di spie provenienti dall’estero.
Il primo ministro ha dovuto avviare un’inchiesta e si vedrà presto se nuove rivelazioni potranno mettere in dubbio la versione del governo.
Se l’ipotesi dell’ennesimo omicidio mirato del Mossad trovasse conferma, bisognerebbe dire che Dagan, tenendo fede alla sua fama di duro, ben poco si sarebbe curato delle grandi polemiche scatenate, anche in patria, dall’azione di Dubai.
Il quotidiano Haaretz era arrivato a chiedere le dimissioni del boss degli 007, che vanta però fior di difensori in tutto il mondo politico e della sicurezza.
Difficile escludere che la guerra delle spie produca presto altre vittime illustri.
Ricordiamo, sempre rimanendo in Mitteleuropa, la misteriosa morte, in un hotel viennese, dell’ex capo dell’Intelligence giordana.
Conoscendo la perizia degli israeliani, i sospetti ricercati, in qualunque parte del mondo si trovino, si guarderanno le spalle.
Ben sapendo che potrebbe non bastare.