Il nuovo colpo delle bellezze d’oriente. Anche la Cina ha le sue Ruby
18 Febbraio 2011
La Cina sta diventando ogni giorno che passa la migliore interprete del celebre motto machiavellico “il fine giustifica i mezzi". Abbiamo letto in questi giorni della sua continua espansione nel continente americano, con Panama, Venezuela e Brasile sempre più vicini all’orbita di Pechino, che quando non arriva al risultato programmato con l’arte geopolitica e la potenza dei quattrini continua ad utilizzare avvenenti signorine, quelle si, refrattarie ad ogni sorta di discesa in piazza per lamentare la manipolazione statuale del corpo.
L’ultimo caso si è registrato a Taiwan, dove si parla del maggior colpo spionistico degli ultimi cinquant’anni. A cadere nella rete della lussuria è stato questa volta il generale Lo Hsien-che, irretito da una silfide con passaporto australiano di circa trent’ anni che ha pensato bene di gratificarlo con un sapiente mix di sensualità orientale e prosaiche dazioni di danari sonanti. Il graduato, arpionato mentre era di stanza in Thailandia, avrebbe ricevuto un milione di dollari in cambio, tra l’altro, d’informazioni importanti sugli acquisti taiwanesi di hardware militari dagli Stati Uniti.
Il Pentagono ha gettato acqua sul fuoco sostenendo che la scoperta di questa “falla” non porterà gravi danni ai segreti condivisi da Washington e Taiwan. Interpellato dal Taipei Times, Richard Fisher, senior fellow presso lo Strategy Center della capitale Usa non concorda; secondo l’esperto di affari asiatici la vicenda è tanto seria quanto potenzialmente dannosa perché coinvolge il sistema d’intelligence denominato Po Sheng, destinato a consentire la transizione delle forze armate del Paese vittima dell’inganno cinese verso un futuro di efficienza e capacità di rispondere in modo sinergico a possibili attacchi esterni.
Fischer auspica altresì che questa “sberla” insegni a prevenire ulteriori smottamenti. Un agente della Cia a riposo sottolinea anche che “bisognerà decidersi a ripagare gli amici di Pechino con la stessa moneta", alludendo alla costruzione di una nuova rete di Mata Hari occidentali disposte ad immolarsi con gli ottimati dell’Esercito di liberazione del popolo, e non solo, per tentare di completare le tante, forse persino troppe, analisi strategiche americane ed europee con materassi e lenzuola. Tra gli eredi di Mao, però, oltre che i cultori di Machiavelli sembrano andar di moda anche i filosofi stoici.