Il Papa attacca: “Basta tragedie in mare, servono misure dall’Ue e dall’Africa”

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Il Papa attacca: “Basta tragedie in mare, servono misure dall’Ue e dall’Africa”

05 Aprile 2009

Benedetto XVI ha rivolto oggi all’Angelus un pressante appello all’Unione europea e agli Stati africani affinchè impediscano nuove stragi di immigrati nel Mar Mediterraneo e adottino insieme misure umanitarie per evitare che i migranti finiscano nelle mani di trafficanti senza scrupoli.

"Vorrei ricordare con grande pena – ha affermato il Pontefice – i nostri fratelli e sorelle africani, che pochi giorni fa hanno trovato la morte nel Mare Mediterraneo, mentre cercavano di raggiungere l’Europa. Non possiamo rassegnarci a tali tragedie, che purtroppo si ripetono da tempo".

Quindi il Papa ha aggiunto: "Le dimensioni del fenomeno rendono sempre più urgenti strategie coordinate tra Unione Europea e Stati africani, come pure l’adozione di adeguate misure di carattere umanitario, per impedire che questi migranti ricorrano a trafficanti senza scrupoli". "Mentre prego per le vittime – ha detto ancora il Papa – perchè il Signore le accolga nella sua pace, vorrei osservare che questo problema, ulteriormente aggravato dalla crisi globale, troverà soluzione solo quando le popolazioni africane, con l’aiuto della comunità internazionale, potranno affrancarsi dalla miseria e dalle guerre".

Le tragedie in mare non è l’unico attacco che ha sferrato il Santopadre durante l’omelia della domenica delle Palme. Il Papa ha chiesto oggi agli Stati che ancora non lo hanno fatto di aderire rapidamente agli accordi internazionali contro le mine antiuomo e contro le bombe a grappolo. Ricordando che ieri 4 aprile, è stata celebrata la IV Giornata indetta dall’Onu per la sensibilizzazione sul problema delle mine antipersona, Benedetto XVI ha affermato: "A dieci anni dall’entrata in vigore della Convenzione per la messa al bando di questi ordigni e dopo la recente apertura alla firma della Convenzione per l’interdizione delle munizioni a grappolo, desidero incoraggiare i Paesi che non lo hanno ancora fatto a firmare senza indugio questi importanti strumenti del diritto internazionale umanitario, ai quali la Santa Sede ha dato da sempre il proprio appoggio". "Esprimo altresì – ha aggiunto – il mio sostegno a qualsiasi misura intesa a garantire la necessaria assistenza alle vittime di tali armi devastanti".