Il presidente Wulff  difende l’Islam in Germania e il Cristianesimo in Turchia

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Il presidente Wulff difende l’Islam in Germania e il Cristianesimo in Turchia

25 Ottobre 2010

La scorsa settimana, per la prima volta nella storia un presidente della Repubblica Tedesca ha tenuto un discorso nel Parlamento turco. Forse non verrà ricordato per l’originalità dei contenuti, ma è stato sicuramente un evento politico rilevante nella storia delle relazioni tra Germania e Turchia. Nel suo discorso Christian Wulff ha principalmente ricordato gli stretti legami politici che uniscono i due paesi. Oggi, infatti, i turchi rappresentano la comunità di stranieri più numerosa in Germania e, come ha ribadito sabato scorso il presidente turco Abdullah Gül in un’intervista alla Süddeutsche Zeitung, è un bene che ci siano dei turchi che giochino nella nazionale tedesca a testimoniare un’integrazione ormai di fatto avvenuta.

In questo modo Gül ha voluto creare una sponda a Wulff che il 3 ottobre scorso, a Brema, in occasione dei vent’anni della riunificazione della Germania aveva affermato che anche l’Islam è parte della cultura e della società tedesca. Tale affermazione ha infiammato un dibattito che poche settimane prima era iniziato, a dire il vero un po’ a sorpresa, con la pubblicazione del controverso libro di Thilo Sarrazin “contro” gli immigrati: La Germania si autodistrugge. Wulff ha subìto critiche soprattutto dall’ala più conservatrice del suo stesso partito, la CDU – direttamente dal Presidente della Baviera Seehofer ed, indirettamente, dal Ministro della Difesa zu Guttenberg.

Il Presidente Wulff non si è però fermato qui: in occasione della sua visita ufficiale in Turchia ha proseguito il discorso espresso a Brema affermando che anche il Cristianesimo appartiene senza dubbio alla cultura turca. Secondo il Presidente, dunque, questo discorso non è altro che la seconda parte del precedente ed, insieme, i due costituiscono, nelle intenzioni di Christian Wulff, due facce della stessa medaglia: un unico e chiaro messaggio ai nazionalisti e presunti integralisti di entrambe le parti, in Germania come in Turchia. Ad Ankara non l’hanno presa tutti molto bene, soprattutto i nazionalisti turchi. In Germania il messaggio di Wulff è stato sicuramente apprezzato, ma soprattutto per la difesa dei diritti dei cristiani in Turchia e più in generale nei paesi musulmani.

Il discorso del Presidente Wulff ha dunque offerto nuovi argomenti di discussione al dibattito tedesco, cercando, al contempo, di sensibilizzare la stessa Turchia al problema dell’integrazione. Per il resto si è trattato di un discorso che ha soltanto sfiorato il tema dei rapporti politici nel medio-oriente. Solo un breve riferimento all’importanza di costituire uno stato palestinese e l’invito alla Turchia di riprendere le relazioni con Israele. Wulff ha inoltre confermato la linea governativa riguardo l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea, ribadendo che questo non può avvenire senza precise garanzie. Wulff ha comunque riconosciuto gli sforzi ed i progressi fatti negli ultimi anni dallo Stato turco.

Nulla è stato detto dal Presidente tedesco sul cosiddetto neo-ottomanesimo della Turchia, ovvero sul suo tentativo di costituire una  sfera di influenza sui paesi confinanti. Eppure il Presidente Turco Abdullah Gül, nell’intervista alla Süddeutsche Zeitung, aveva espressamente affermato che la Turchia intende rafforzare la sua posizione geo-politica nella propria zona territoriale e allacciare legami e relazioni con gli altri stati limitrofi al fine di creare una sorta di stabilità territoriale.

Dei due principali giornali conservatori tedeschi, la Frankfurter Allgemeine Zeitung ha accolto con un leggero distacco il discorso di Wulff ad Ankara, sottolineando tuttavia che le dichiarazioni di Wulff al Parlamento turco sono un messaggio chiaro a coloro che sono saliti sulla barricate dopo il discorso di Brema. Il Die Welt, al contrario, con velata ironia, ha titolato un suo fondo Wulff, "Nathan il Saggio del XXI secolo", ricordando la parabola dell’anello nell’omonima opera di Lessing sul dialogo interreligioso.

Christian Wulff ha poi continuato il suo viaggio in Turchia con la partecipazione, a Tarsus (nel Sud del paese), ad una messa ecumenica alla quale hanno preso parte rappresentanti di diverse confessioni religiose. Qui ha voluto ricordare che l’esercizio della libertà religiosa è uno dei diritti umani, sia per i Cristiani in Turchia, così come per i musulmani in Germania.