
Il presidente Xi Jinping silura Hu Jintao, Cina sempre più dispotica

22 Ottobre 2022
Il presidente Xi Jinping si farà chiamare “nucleo” del partito comunista cinese, modificando la Costituzione.
È l’ultima, democraticissima decisione presa dal leader supremo di Pechino.
Il trionfo di Xi sul partito, in attesa della riconferma ufficiale che avverrà domenica.
Non vengono fornite spiegazioni sull’allontanamento di Hu Jintao, prima del terzo mandato di Xi.
Il “nucleo” del Comitato Centrale e del partito si riassume in una formula precisa.
“Il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era”, che era già entrata nella Costituzione del partito anni fa.
Nelle modifiche alla Costituzione si parla anche dei m “separatisti che cercano l’indipendenza di Taiwan”.
Un altro passaggio bellicoso contro uno Stato sovrano e indipendente dalla Cina.
Il presidente Xi Jinping è a tutti gli effetti il più potente leader cinese dai tempi di Mao Zedong.
Le purghe nel nuovo Comitato Permanente del Politburo, toccano anche il primo ministro uscente, Li Keqiang. Il suo nome non compare tra i membri del nuovo Comitato Centrale espresso dal Congresso.
Stessa fine per Wang Yang, alto dirigente che sembrava voler correre per la carica d primo ministro, e anch’egli 67enne.
Fuori dal Comitato Centrale anche Li Zhanshu, presidente dell’Assemblea Nazionale del Popolo. E il vice premier Han Zheng.
Tutti dirigenti che verranno sostituiti da fedelissimi di Xi. La Cina, ormai, è a tutti gli effetti una dittatura comunista.