Il problema di Obama è che non è mai stato “tosto”
19 Agosto 2011
Gennaio 2010. Un anno di presidenza Obama è già trascorso e per l’opinione pubblica è tempo di bilanci. L’invito che giunge al presidente Obama dall’opinione pubblica generale è quello di "farsi più tosto", più determinato, di non finire nell’affollato baule dei "talenti promettenti che si sono bruciati in fretta". L’Economist riassume tale diffuso sentore in questa copertina, dove un Obama un po’ spaurito si vede ricevere dalla finestra dello Studio Ovale un paio di guantoni a stelle e strisce.
Il giudizio del newsmagazine britannico sull’operato del primo anno del presidente americano viene riassunto in due aggettivi: "good, but not great", buono ma non grandioso, in una situazione che per il numero uno della Casa Bianca sarebbe stata destinata a farsi "a lot harder", molto più complicata. Per l’Economist, il primo anno di presidenza Obama è nel complesso positivo, in primo luogo per come ha gestito la "bolla Wall Street", ma un grosso neo gli viene rimproverato: quello di essere troppo "preoccupato di piacere", ansia che lo spinge a decidere in maniera da risultare "popolare", a discapito dell’efficacia. Da qui l’invito a indossare i guantoni e governare il Paese con più risolutezza: più bastone e meno carota.