![Il quantative easing è un tampone in attesa di una crescita sostenuta](https://loccidentale.it/wp-content/uploads/6.jpg)
Il quantative easing è un tampone in attesa di una crescita sostenuta
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12 Marzo 2012
Venerdì i listini europei sono stati sostenuti dai dati in arrivo dagli Stati Uniti, mentre Milano chiude in rosso per le prese di beneficio seguite ai rialzi per la Grecia. Parigi recupera lo 0,4%, Londra lo 0,6%, mentre Francoforte sale dello 0,79%.
In rosso, quindi, solo Piazza Affari che cede l’1,11%. Analizzando la settimana, si nota come le Borse siano crollate martedì e poi siano risalite senza che nulla di apparente a livello macroeconomico sia cambiato. Si potrebbe obiettare asserendo che la risoluzione per la Grecia fosse nebulosa ad inizio e poi, solo sul finire della settimana, si sia chiarito che lo swap dei bond ellenici fosse andato a buon fine.
A ben guardare i commenti degli analisti, emerge che il destino della Grecia fosse ormai ininfluente per i listini anche qualora si fosse verificato il tanto temuto default. Allora cosa ha sostenuto i listini? A ben vedere negli Stati Uniti, Gran Bretagna, zona euro e in parte anche in Giappone è il quantitative easing (Qe), (acquisto di titoli di Stato direttamente o indirettamente (Bce) da parte della banca centrale) che l’ha fatta da padrone.
L’immissione di liquidità non risolve i problemi strutturali, ma tampona gli effetti della crisi con lo scopo di guadagnare tempo. Con il QE si è evitato il tracollo delle Banche e si attendono momenti migliori per far ripartire, seppur lentamente, l’economia. Gli effetti sono subito ben visibili, con gli azionari che salgono e i rendimenti dei Titoli di Stato che scendono.
Non va dimenticato però che tra otto mesi ci saranno le elezioni americane, che la Fed avrà il compito di sostenere l’economia mantenendo i tassi vicino allo zero e di far ripartire i consumi con la ripresa dell’accesso al credito. Con un quadro economico che mostra segni di ripresa, è difficile pensare che sulle Borse potrebbero addensarsi nubi nere e poche saranno le brutte sorprese. Finché dura.