Il rigassificatore a Piombino tra dialogo con le Comunità e fake news NIMBY

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Il rigassificatore a Piombino tra dialogo con le Comunità e fake news NIMBY

Il rigassificatore a Piombino tra dialogo con le Comunità e fake news NIMBY

19 Luglio 2022

Il rigassificatore a Piombino non s’ha da fare anche per il Consiglio provinciale di Livorno. Riuniti in seduta ordinaria, i consiglieri di maggioranza e opposizione hanno approvato all’unanimità un odg contro la installazione della nave con impianto di rigassificazione nel porto di Piombino. Il documento approvato dal Consiglio provinciale lamenta lo scarso coinvolgimento delle Comunità locali nella decisione del governo sulla scelta del sito per la nave con rigassificatore.

Nel documento vengono anche denunciate le possibili ripercussioni negative della nave rigassificatore sull’ambiente e sull’economia locale. La presenza del rigassificatore secondo i consiglieri provinciali danneggerebbe la pesca e l’itticoltura, le attività portuali, i traffici e il trasporto marittimo. C’è il timore degli sversamenti a mare e una forte richiesta di sicurezza visto che il sito sarebbe vicino alla zona industriale della città.

La decisione presa dal Consiglio provinciale è ancora una volta paradigmatica di come gestire la presenza di grandi opere infrastrutturali nel nostro Paese. Da una parte non si può escludere le Comunità locali nei processi decisionali. Le decisioni calate dall’alto sono destinate ad alimentare l’ostilità di una parte della popolazione e degli amministratori che la rappresentano a livello locale.

Né si può sottovalutare il fatto che una buona parte della opposizione delle Comunità alla realizzazione delle opere in Italia deriva da scelte politiche economiche che in passato hanno devastato l’ambiente, senza portare vero sviluppo e alimentando la sfiducia dei cittadini. Questo vale anche per la vecchia area industriale di Piombino, una zona pesantemente inquinata dallo sfruttamento del siderurgico nei decenni passati. Qui le bonifiche sono partite con quasi 25 anni di ritardo, quasi il 50 per cento dei terreni è inquinato, il 4 per cento delle acque.

Insomma il Governo ha il dovere di condividere con le Comunità i “dettagli” delle opere coinvolgendo “gli enti territoriali di riferimento ai tavoli che saranno organizzati su tale tematica”, come ha chiesto il Consiglio provinciale. Se non si ritrova un compromesso tra istituzioni, mondo delle imprese e comunità locali sulle ragioni delle opere da realizzare e su un diverso modello di sviluppo sostenibile, non bisogna sorprendersi se poi in piazza a protestare ci ritroviamo praticamente l’intero arco costituzionale, da Pd a Fratelli d’Italia.

Il meccanismo delle compensazioni dovrebbe essere prioritario per il Governo, in modo tale da negoziare con le forze presenti a livello locale piani realistici di tutela e riqualificazione ambientale. Detto questo però bisogna contemporaneamente fare debunking delle fake news NIMBY, smontando una per una le tesi di chi si oppone per partito preso alla realizzazione di qualsiasi opera. Bloccando gli investimenti nel nostro paese.

Un discorso fondamentale se parliamo del rigassificatore di Piombino destinato ad assicurare il 6,5 per cento del fabbisogno energetico nazionale, in un momento in cui, dopo la aggressione russa alla Ucraina e lo stop del Cremlino alle forniture di gas in Europa, anche il nostro Governo sta diversificando le fonti di approvvigionamento.

A Piombino non ci sarà un impianto inquinante. La nave rigassificatore riceverà metano liquido da altre navi riportandolo allo stato gassoso e immettendolo nella rete energetica nazionale. Il rigassificatore non resterà a Piombino per 25 anni, come denunciano i NIMBY, ma solo per 3 anni (Fonte Mite). Né è possibile affermare che c’è un rischio inquinamento. La nave Golar Tundra ha un impianto di rigassificazione di ultima generazione. Il cloro rilasciato nelle acque sarà inferiore a 0,2 milligrammi/litro, quanto, anzi meno del cloro che ci beviamo disciolto nell’acqua potabile che usiamo in casa. Dunque le verifiche sono state fatte, le certificazioni ci sono tutte, verrà fatta probabilmente anche la procedura velocizzata per la Via in modo da fugare ogni dubbio.

Insomma, è compito del Governo di impegnarsi per trovare soluzioni condivise con amministratori locali e la popolazione dopo gli errori del passato. È compito di chi crede, a tutti i livelli, che lo sviluppo sostenibile non vuol dire bloccare tutto, di smontare le fake news dei NIMBY, che sfruttano anni di sfiducia e malcontento per impedire di costruire il futuro aggrappandosi al passato.