Il Tempio di Ercole Vincitore torna finalmente agli antichi splendori
10 Luglio 2011
di Carlo Zasio
Sorto lungo una delle vie della transumanza ovina che collegavano Roma all’Appennino abruzzese, il Tempio di Ercole Vincitore a Tivoli divenne in età imperiale uno dei principali centri di culto e uno snodo commerciale di primaria importanza, collocato in uno dei centri preferiti dall’aristocrazia senatoria per l’otium. In stato di abbandono dal V secolo d.C., a partire dal XVIII secolo fu sede di un sito industriale che ospitò concerie, fonderie, una centrale elettrica – la prima in Italia – e infine una cartiera. Oggi, dopo 3 anni di cantiere di restauro, il sito archeologico è restituito al godimento di cittadini e turisti con visite guidate nel fine settimana almeno fino alla fine di agosto.
I lavori in progress, finanziati per oltre 15 milioni di euro dal Ministero per i beni culturali, hanno recuperato questo grande complesso, un esempio di ingegneria e dell’architettura romana, che entrerà a far parte, insieme a Villa Adriana, Villa d’Este e Villa Gregoriana, di un circuito turistico culturale del territorio tiburtino.
Il santuario, imponente nelle dimensioni, rappresenta una delle massime espressioni della tecnica edilizia vitruviana, con soluzioni costruttive innovative. Lungo l’asse longitudinale del tempio si erge un teatro capace all’epoca di ospitare 3600 spettatori, dove si tenevano spettacoli in onore della divinità. Il restauro lo ha adeguato alle esigenze odierne, facendone una struttura in grado di accogliere 1200 persone. Recuperato anche l’antiquarium, allestito con resti provenienti dagli scavi della zona.
La scommessa ora è rendere il monumento un centro importante di attrazione per i turisti, promuovendone la conoscenza anche tramite i principali tour operator. Regione Lazio e Comune di Tivoli si sono mossi in questa direzione, attivando anche dei servizi navetta dedicati. Saranno decisivi i prossimi mesi per comprendere quanto i risultati siano all’altezza degli sforzi compiuti.