Il Vaticano chiarisce: sì a depenalizzazione, no ai matrimoni gay
11 Dicembre 2008
di redazione
"La Chiesa è sempre stata per la depenalizzazione della omosessualità, visto che è contro qualsiasi discriminazione e proclama la dignità delle persone. Ma la Chiesa resta contraria alla equiparazione delle unioni omosessuali al matrimonio eterosessuale e non per questo può essere tacciata di essere contro i diritti umani". E’ quanto ha detto padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, durante la conferenza stampa di presentazione del messaggio del Papa per la giornata mondiale della pace.
Delle dichiarazioni che hanno lo scopo di placare, una volta per tutte, le polemiche suscitate dalla recente intervista di mons. Celestino Migliore sulla proposta francese al Parlamento europeo, di depenalizzazione della omosessualità. Padre Lombardi ha tenuto a precisare, inoltre, che in nessun momento la Chiesa "può essere accusata di andare contro l’Onu, visto anche il suo convinto appoggio, da sempre, al multilateralismo".
Nella stessa occasione il cardinale Renato Raffaele Martino ha osservato che c’è chi vorrebbe trascinare la Chiesa a porre sullo stesso piano le coppie di fatto e il matrimonio ma, ha detto, "posso assicurarvi che questo non accadrà".
Altro elemento di polemica che ha sfiorato l’Onu, per le politiche sul controllo delle nascite, si è avuto quando Martino ha criticato le politiche di prevenzione dell’Aids basate sulla pubblicizzazione e diffusione dei preservativi. "Sappiamo bene – ha commentato il presidente del Pontificio consiglio giustizia e pace – che quello del preservativo non è un rimedio tuttofare perchè anche quello no nè al cento per cento sicuro nella prevenzione; soprattutto occorre l’educazione a un uso responsabile della sessualità".
Gli esponenti vaticani hanno cercato oggi di evitare qualsiasi polemica sui temi a partire dai quali, nei giorni scorsi, i media italiani, dopo la ormai famosa intervista di mons. Migliore, hanno descritto il Vaticano impegnato ad attaccare l’Onu e a volere le discriminazioni contro gli omosessuali.
"Non c’è ancora nessun testo sulla depenalizzazione della omosessualità finora presentato a nessuna sede o all’Onu", ha osservato Lombardi, e per questo "stiamo parlando un pò di un oggetto misterioso, stiamo costruendo un pò sul vago". "La Chiesa – ha comunque precisato – è certo per una depenalizzazione della omosessualità, non è per riconoscere leggi penali che considerino crimine l’omosessualità". "Allo stesso tempo – ha aggiunto – la Chiesa non ritiene che tutti gli orientamenti sessuali vadano posti sullo stesso piano rispetto a tutte le situazioni e a tutte le norme".
Un esempio in questo senso, ha proseguito Lombardi, è quello del matrimonio. "Il matrimonio tra uomo e donna – ha spiegato – è quello che la Chiesa sostiene, e non accetta di mettere sullo stesso piano quello tra persone dello stesso sesso".
"Non c’è neanche da discutere – ha sottolineato – che la posizione della Chiesa sia contraria a considerare la omosessualità un reato, perchè la Chiesa insiste sul rispetto dei diritti ogni persona umana e sulla sua dignità, e la Chiesa ha parlato contro ogni discriminazione esplicitamente a proposito della omosessualità".
Tutto questo, ha sottolineato il direttore della sala stampa vaticana, è già scritto nel catechismo. La questione che mons. Migliore sollevava, ha precisato padre Lombardi, è che "una cosa è dire che si propone che non ci sia una criminalizzazione e una discriminazione per gli omosessuali, e una cosa è aggiungere tanti altri punti per cui si arriva a mettere gli orientamenti sessuali sullo stesso piano per tutta una serie di questioni, e che se uno fa una differenza tra orientamenti sessuali per ciò stesso sarebbe avversario dei diritti dell’uomo".