Il vecchiaccio e il giovinastro

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Il vecchiaccio e il giovinastro

04 Maggio 2017

Il vecchiaccio e il giovinastro. “Ai gazebo si sono presentati elettori ‘più anziani’ della media” scrive Massimo Rebotti sul Corriere della Sera del 3 maggio. Misteri politici: da una parte una maggioranza di giovani che segue un vecchiaccio come Beppe Grillo, dall’altra una massa di anzianotti che appoggia un giovinastro come Matteo Renzi. Nemo propheta est in aetate sua?

Nimium matura est. “Nel sentimento popolare ormai la sinistra è identificata con macchiette di pseudo intellettuali da salotto che ingaggiano furibonde battaglie con grezzi antagonisti di destra su temi rispettabili ma storicamente non essenziali nella storia delle lotte operaie” scrive Curzio Maltese su Venerdì 28 aprile. Con un analogo spirito sempre sullo stesso numero di Venerdì, Michele Serra scrive: “Sul ceppo originario, che era radicaldemocratico, ha potuto innestarsi qualunque risentimento sociale”. L’uva che hanno coltivato le ben note volpi radical chic qui citate sembra non piacere più e non perché nondum matura est (perché non è matura), bensì perché nimium matura est: perché è maturata troppo

Dal Faraone d’Egitto alla Faraona di Berlino. “S’infliggirebbero ai cittadini italiani perdite devastanti. Immediatamente ‘la lira’ si deprezzerebbe. Sarebbe decurtata la capacità delle famiglie e delle imprese di acquistare all’estero” così Pierluigi Ciocca descrive sul Corriere della Sera del 30 aprile un’eventuale uscita dell’Italia dall’euro. Questo sobrio modello retorico si richiama a un precedente illustre. “Ad un esercito si sarebbe resistito più facilmente rispetto a questi insetti. Chi, perciò, è in grado di stare davanti al Dio potente? Esse coprirono la faccia della terra e ne mangiarono il frutto di essa. I cereali crescono per gli uomini, ma quando Dio vuole, gli insetti le saccheggiano e tolgono il pane dalla loro bocca” così una (le locuste) delle dieci piaghe di Egitto è descritta dalla Bibbia come risposta all’opposizione del Faraone a far emigrare gli ebrei. A quei tempi Dio mandava catastrofi se non si consentiva la libertà di un popolo, ora invece, secondo Ciocca, queste “piaghe” scattano se non ci subordina alla Faraona del momento. Ps. Il fanatismo pro euro è così sfrenato che, nonostante tutto, produce qualche (timida) risposta di persone razionali, così Roberto Perotti sulla Repubblica dell’1 maggio: “Benché sia personalmente favorevole a rimanere nell’euro, ritengo che molte delle decisioni dei no-euro siano meritevoli di un dibattito serio”. Mentre persino un euro entusiasta come Federcico Fubini, di fronte alla fuga delle banche tedesche dall’Italia, finisce per scrivere sul Corriere della Sera sempre del primo maggio: “Nessun altro grande sistema finanziario ha messo in atto una ritirata di queste proporzioni, come se l’integrazione della moneta unica non fosse neppure iniziata”

Il Papa e Micron. “L’altro non so chi sia” dice Francesco I – secondo il Corriere della Sera dell’1 maggio- parlando dei candidati alle presidenziali francesi e riferendosi al leader di “En marche!”. Per il Papa è insomma più un Micron che un Macron.