Imu, il Comune di Pescara ha approvato il suo regolamento. Una tassa necessaria, anche se odiosa
06 Luglio 2012
Di certo lo spirito della tassa non è quello di colpire alcuna categoria in particolare. Ma piuttosto di trovare un modo per far pagare sì il meno possibile, ma tutti i contribuenti. E che si tratti di una tassa odiosa è stato detto abbondantemente. Ma lo Stato a volte è costretto a prendere anche decisioni impopolari e il dovere di cittadini prevede fiducia e collaborazione, perché questo è il senso del bene collettivo.
E’ così che i Comuni si sono trovati a dover sciogliere una matassa intrecciata come quella dell’Imu, cercando un giusto compromesso che, pur nel rigore della legge, non penalizzasse nessuno. Il Comune di Pescara ha approvato il suo regolamento Imu. Un lavoro non facile, ma compiuto con senso di responsabilità da parte degli amministratori. Di entrambi gli schieramenti, tanto che il regolamento è stato approvato grazie ad un accordo tra maggioranza ed opposizione, arrivato dopo numerose riunioni, numerose valutazioni, numerosi tentativi di trovare la soluzione migliore nell’interesse della città.
Sono state introdotte modifiche importanti, come l’abbassamento dal 10,6 all’8,6 per mille dell’aliquota per le unità immobiliari, classificate in categoria catastale A/10, utilizzate dai proprietari come studi professionali. Una seconda correzione ha portato dal 10,6 al 7,6 per mille l’aliquota per le abitazioni concesse in comodato gratuito dal proprietario ai propri parenti in linea retta di primo grado (genitore-figlio o figlio-genitore). Infine, è stata ridotta dal 7,6 al 6,8 per mille l’aliquota per gli immobili dell’Ater e quella per le case delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, utilizzate dai soci come abitazioni.
Rimane al 7,6 per mille, come originariamente stabilito dalla maggioranza, l’aliquota per quanto riguarda i locali ad uso commerciale ed attività d’impresa. La notizia, diffusa nei giorni scorsi, di un innalzamento di quest’ultima all’8,6 per cento, è stata in realtà frutto di un errore materiale, puntualmente corretto. Fissata, infine, al 4 per mille l’aliquota sulla prima casa. Dietro ogni cifra c’è stato sicuramente un preciso ragionamento. Perciò è bene ora concentrarsi su quanto stabilito, senza cadere nei soliti errori e cioè che a forza di dilungarsi sulle polemiche, non si sottolineino a dovere i risultati raggiunti. Compreso l’importante impegno assunto dal Consiglio Comunale, ovvero quello di rivedere in riduzione tutte le aliquote al 30 settembre. Ciò ovviamente nel caso in cui la verifica del pagamento del primo acconto dia segnali incoraggianti, nel senso di un gettito superiore alle attese.
E, ancora una volta, questo significa una sola cosa. Che essere cittadini rispettosi delle regole, significa realizzare il bene della collettività.
*Consigliere Comunale e Coordinatrice cittadina del Pdl di Pescara