In Germania avanza la Jamaika Koalition

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In Germania avanza la Jamaika Koalition

22 Aprile 2008

Il nostro obiettivo è quello di dar vita ad una coalizione con verdi e democristiani sul modello appena inaugurato ad Amburgo”, dice in un colloquio con l’Occidentale Nicola Beer, deputata liberale al Parlamento dell’Assia, riferendosi alla grave situazione di stallo che attanaglia la vita politica del Land dal gennaio scorso. Dopo un’aspra campagna elettorale condotta in massima parte sulla falsariga della lotta alla criminalità giovanile, il Governatore uscente, il democristiano Roland Koch, è riuscito ad assicurarsi la maggioranza relativa dei suffragi, ma si è comunque ritrovato nell’impossibilità di poter formare un esecutivo stabile con i propri alleati tradizionali, i liberali dell’FDP. E questo per la gloriosa, ma non certo inaspettata ascesa nel panorama politico della Germania occidentale di una forza politica nata dalle ceneri della DDR, Die Linke. Per via di questo nuovo ingresso, nemmeno la sfidante socialdemocratica, Andrea Ypsilanti, distante appena una manciata di voti da Koch, ha così potuto vantare un numero di consensi sufficiente a garantire alla regione di Francoforte un governo di coalizione rosso-verde. Alla luce di tutto ciò, è parsa chiara la necessità del sistema politico di ripensarsi da cima a fondo, ricercando soluzioni strategiche fino a qualche tempo fa inimmaginabili. Di qui il fiorire di variopinti scenari e l’abbondare di bizzarre sigle, che, stando ad alcuni euforici osservatori, starebbero per calcare la scena di una rigenerata politica tedesca. E così in Germania, da qualche tempo, non si parla che di Jamaika Koalition – dai colori della bandiera dell’isola americana che ripetono quelli dei tre partiti in questione: verdi, liberali e democristiani. Verità o fantapolitica? Per ora è difficile dirlo, dato che nella prima seduta del nuovo Landtag, lo scorso 5 aprile, nessuno è stato eletto al vertice dell’Assia. Roland Koch ha infatti deciso di rimanere in carica ad interim e molti ipotizzano che la vacanza durerà almeno fino a fine anno.

Non è desolante che in tre mesi le segreterie di partito e i politici locali non siano stati capaci di formare un Governo stabile?
A mio modo di vedere ci troviamo attualmente – non soltanto in Assia – in un periodo di totale cambiamento del panorama politico tedesco. Per la prima volta sul territorio dell’ex Germania occidentale ha fatto la sua comparsa il partito della Linke, la cui ascesa noi liberali avremmo voluto impedire. Stando così le cose, dovrà passare un po’ di tempo perché FDP, CDU, SPD, Verdi e Sinistra radicale si abituino a questo nuovo sistema formato da cinque partiti. E’ comunque fin d’ora chiaro che le due tradizionali coalizioni non saranno più sufficienti per la creazione di governi stabili. La ricerca di nuovi partner è già incominciata in tutti i partiti.

Tornando all’Assia. Che cosa succederà adesso? Il suo partito è d’accordo con quanto deciso da Koch o preferirebbe tornare alle urne?
Noi liberali auspichiamo che il Governatore in carica, Roland Koch, rimasto senza una maggioranza, si comporti in maniera responsabile. La CDU ha riconosciuto gli errori commessi in campagna elettorale e si è saggiamente avvicinata alle posizioni di liberali e verdi. In questo gruppetto formato da tre partiti, noi liberali intravediamo un buon margine di intesa su temi quali la scuola, l’energia e la gestione delle finanze pubbliche. Le elezioni non le consideriamo invece all’ordine del giorno. Prima di tutto va esaminata a fondo la possibilità di una Jamaika Koalition.

Un mese fa questa soluzione sembrava estremamente realistica. Ad oggi però la trattativa ristagna. I liberali sono pronti ad essere più flessibili in tema di politica energetica, dato il netto no dei Verdi al nucleare?
A nostro modo di vedere la coalizione Jamaika rimane tutt’oggi plausibile. Per quanto riguarda la politica energetica, noi liberali, proprio come i Verdi, avvertiamo la necessità di aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. Non dovremo perciò scendere a compromessi in alcun modo.

Al Congresso regionale dell’SPD svoltosi recentemente ad Hanau, Andrea Ypsilanti ha rinnovato la proposta di un governo di minoranza rosso-verde che goda dell’appoggio esterno della Linke. Secondo Lei è una strada ancora percorribile?
Effettivamente il nuovo annuncio di un governo rosso-rosso-verde per l’Assia ci ha fortemente sorpresi. Andrea Ypsilanti ha corso un grosso rischio dal momento che non ci sono dubbi circa la posizione della deputata della SPD Dagmar Metzger e sul suo no a una simile coalizione rosso-rosso-verde. Eppure, sembra proprio che la signora Ypsilanti voglia diventare a tutti i costi Governatrice della Regione e questo è d’altronde possibile soltanto con l’appoggio della Linke.

SPD e Verdi hanno presentato qualche settimana fa una proposta per eliminare le tasse universitarie. Il partito liberale si