
In ostaggio di Hamas

11 Ottobre 2023
Il quarto giorno della nuova guerra tra Israele ed Hamas, dopo che i terroristi islamici hanno invaso lo Stato ebraico lasciandosi dietro centinaia di vittime compresi neonati ammazzati e decapitati nei kibbutz, il mondo capisce di essere finito in ostaggio di un pugno di assassini. Uomini senza pietà, ispirati da un credo totalitario votato alla morte e all’autodistruzione. Ostaggi e vittime di diverse nazionalità che vivevano in Israele sono caduti o sono stati sequestrati dai terroristi. Filippini, americani, brasiliani, francesi, italiani…
Eviatar Moshe Kipnis, 65 anni, che soffre di una malattia autoimmune e usa una sedia a rotelle, e sua moglie, Lilach Lea Havron, 60 anni, di origini italo-israeliane, sono irreperibili dopo la incursione degli islamofascisti nella loro casa. Eviatar e Lilach si erano rinchiusi nella safe house sabato mattina, all’interno del Kibbutz Be’eri, dove Hamas ha commesso una delle sue stragi peggiori. In totale, circa 900 israeliani sono stati uccisi durante il blitz nel sud di Israele.
Ieri il ministro degli esteri Tajani ha informato il nostro Parlamento sull’attacco di Hamas, identificando i due italiani per nome. “Probabilmente sono stati presi in ostaggio,” ha detto Tajani. La famiglia di Kipnis ha anche perso i contatti con la sorella di Havron e i familiari che vivevano nelle vicinanze. 11 persone di due famiglie del kibbutz non sono state rintracciate, tra cui bambini di 3, 8 e 12 anni, ha dichiarato Nadav Kipnis, il figlio di Eviatar.
A Gaza, Hamas minaccia di uccidere un civile israeliano prigioniero ogni volta che Israele prenderà di mira i target nella striscia “senza preavviso”. Il ministro degli Esteri israeliano per tutta risposta ha avvertito che “questi crimini di guerra” non saranno perdonati. “Se c’è un uomo armato che spara razzi da lì, diventa un obiettivo militare”, il parlamento e i ministeri civili a Gaza sono considerati da lunedì target legittimi nella offensiva lanciata da Gerusalemme dopo il colossale rampage di Hamas. Gli Usa stanno fornendo armamenti e appoggio sul campo con forze speciali a Israele.
Nelle ultime 48 ore, l’esercito israeliano ha “ripristinato il pieno controllo” sul confine con Gaza, 1.500 corpi di terroristi di Hamas sono stati trovati in territorio israeliano dopo l’attacco di sabato. Altre infiltrazioni potrebbero essere ancora possibili. Lunedì scorso, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che la offensiva di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza è “solo cominciata”. “Quello che faremo ai nostri nemici nei prossimi giorni si ripercuoterà su di loro per generazioni”, ha detto Netanyahu in un discorso televisivo alla nazione.
Gaza è formalmente sotto assedio e Israele valuta una invasione da terra, con l’esercito. Sarebbe la prima volta dal 2014, dopo il ritiro unilaterale israeliano dalla striscia. Proseguono anche gli scontri al confine settentrionale con il Libano, dove i terroristi della Jihad islamica premono su Israele che risponde con altri bombardamenti. Frizioni anche con l’Hezbollah libanese che però, al momento, non è sceso in guerra al fianco degli islamofascisti di Hamas.