In Svezia tutti a spasso ma nessuno grida allo scandalo
05 Aprile 2020
di Cominius
La cavalcata mediatica del virus doppiopesista prosegue trionfalmente. Abbiamo appena toccato con mano il trattamento speciale riservato ai pieni poteri di Viktor Orban rispetto ad altre situazioni assimilabili.
Ma questa chicca potrebbe esservi sfuggita.
Il fatto: il governo svedese ha deciso di attuare una strategia di misure di contenimento light, non dissimili da quelle ventilate (e anche attribuite con qualche manipolazione) nell’ormai famoso discorso di Boris Johnson. Il Corriere della Sera, nel darne notizia, non nasconde la somiglianza, anzi aggiunge: «detto con la massima brutalità, un po’ di morti in più nell’immediato per perseguire una sorta di “strategia di mitigazione” (altra cosa dall’ ‘immunità di gregge’ britannica) che permetta di non distruggere l’assetto sanitario e socioeconomico dell’intero Paese sul medio-lungo periodo».
Ciononostante trova che «lo strano caso della Svezia può servire per impostare un ragionamento più esteso, che arrivi ai fondamenti della strategia epidemiologica di tutti i paesi coinvolti nella pandemia». E poiché i numeri finora sembrano dar ragione alla scelta del premier Stefan Löften, l’articolista avanza qualche ipotesi legata anche ad altri possibili fattori favorevoli, come la densità della popolazione, e correttamente dà conto dell’opposizione di molti scienziati a questa strategia di “mitigazione”.
Insomma, non si può certo dire che la “mitigazione” svedese sia approvata tout court. Ma le riserve sono poste così garbatamente e cautamente, e comunque preservando la razionalità e la plausibilità della scelta, che il grillo parlante – che come si sa è sempre propenso al sospetto malizioso – ha subito fatto una domandina: come mai nel caso svedese non si evoca da nessuna parte (intendiamoci, senza ascoltare subito la maliziosa insinuazione del grillo, per sicurezza un’occhiatina all’eco stampa l’ho pure data) il cinico darwinismo sociale, la condanna a morte dei deboli e degli anziani, la predestinazione calvinista, insomma tutto il fosco quadro che ha accompagnato il primo discorso di Boris, seguito da una crocifissione social senza precedenti?
Il grillo parlante dice: per forza, in Svezia al governo ci sono socialisti e verdi, non il conservatore brexitaro secondo solo a Trump nel mainstream del biasimo universale!
Ma va! E chi ci poteva arrivare a pensarlo?