Internet. Nasce ImHalal, il primo motore di ricerca musulmano

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Internet. Nasce ImHalal, il primo motore di ricerca musulmano

09 Settembre 2009

Si chiama "ImHalal", che si potrebbe tradurre impropriamente "Io sono religiosamente corretto", ed è il primo motore di ricerca realizzato secondo i dettami della legge islamica. Il portale, ideato dall’amministratore delegato di una compagnia olandese, l’Azs Media Group, permette, attraverso una serie di filtri, di navigare nel web senza incappare in siti con contenuti considerati "haram", ovvero illeciti in base alla sharia.

Secondo quanto ha detto al quotidiano libanese Daily Star Reza Sardeha, inventore del motore di ricerca, ImHalal rappresenta una soluzione per evitare tutti quei siti che aprono pop-up o finestre con espliciti contenuti sessuali. Parole chiave come "gay" o "sexy", sono classificate dal motore come "molto haram", mentre termini come "birra" e "maiale" sono più tollerati. Il portale, online da lunedì scorso, è disponibile in 15 lingue, tra le quali l’inglese, l’arabo e il farsi.

L’Azs sta già consultando degli imam per determinare altri contenuti offensivi per gli utenti osservanti. "Il nostro obiettivo – conclude Sardeha – è di diventare il primo motore di ricerca per i musulmani". L’idea di adattare il web ai precetti religiosi non è nuova. Il giugno scorso l’israeliano Yossi Altman, ha lanciato "Koogle", un portale per ebrei ortodossi.