
Invece di scioperare utilizziamo la scuola per salvare il pianeta

27 Settembre 2019
Ecco. Ho pensato. Questo è il modo di cambiare le cose. Questo non è il ’68, non stiamo lottando contro istituzioni repressive o aziende padronali, stiamo cercando di cambiare le nostre abitudini, i nostri paradigmi, in un certo senso la nostra cultura. La sfida del progresso sta nella transizione dalla cultura del consumo a quella della sostenibilità. E quale miglior luogo della scuola per operare questi cambiamenti?
Ma la scuola deve fare la scuola. Deve educare, organizzare corsi, invitare esperti, scienziati e attivisti per creare consapevolezza: è così che si crea il cambiamento. Non in piazza. Il cambiamento si crea con l’educazione e il progresso. Questi ragazzi che oggi sono alle elementari saranno le nostre classi dirigenti future: ingegneri che realizzeranno prodotti eco-compatibli, architetti che progetteranno case a impatto zero, tecnologi che studieranno materiali a zero impatto ambientale, chimici che risolveranno il riciclaggio dei rifiuti, manager che metteranno al centro delle loro strategia l’impatto ambientale delle attività.
La sfida del cambiamento climatico coinvolge tutti, non è una lotta di classe: diffondiamo competenza, progresso scientifico e tecnologico e avremo molte più opportunità di salvare il pianeta. Questo lavoro va esteso a tutte le istituzioni pubbliche e private. Partiamo dalla scuola.