Islam. Il cardinale Tauran in Iran a novembre, visiterà la città santa di Qom

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Islam. Il cardinale Tauran in Iran a novembre, visiterà la città santa di Qom

17 Ottobre 2010

Il Presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, il cardinale francese Jean Louis Tauran, si recherà in Iran, nel prossimo mese di novembre, per una visita diplomatica e religiosa; su sua richiesta andrà anche a visitare Qom, città santa per l’Islam.

I rapporti fra Santa Sede e Iran, del resto, sono solidi, esistono ambasciate nei due Paesi e sono stati instaurati da alcuni anni colloqui teologici a scadenza biennale realizzati attraverso una commissione bilaterale. Da ultimo, di particolare rilievo, è stato l’intervento di un ayatollah iraniano al sinodo dei vescovi per il Medio Oriente indetto da Benedetto XVI. Si tratta di Seyed Mostafa Mohaghegh Ahmadabadi, professore della facoltà di diritto dell’università «Shahid Beheshti» di Teheran; membro dell’accademia iraniana delle scienze. Nel corso del suo intervento, l’ayatollah ha affermato fra l’altro: «È un peccato che in alcuni periodi nei passati 1400 anni, talvolta a motivo di considerazioni politiche, questi rapporti (fra cristianesimo e islam, ndr) abbiano vissuto momenti bui. Ma non bisogna incolpare nè l’Islam nè il Cristianesimo di azioni illegittime di alcuni individui o gruppi».

«Secondo gli insegnamenti del Corano – ha aggiunto l’esponente iraniano – in molti paesi islamici, soprattutto in Iran, come è stato anche stabilito per legge, i cristiani vivono fianco a fianco in pace con i loro fratelli musulmani. Essi godono di tutti i diritti legali come ogni altro cittadino ed esercitano liberamente le proprie pratiche religiose».

«Per concludere – ha detto ancora – vorrei cogliere questa occasione per esprimere la mia gratitudine al Santo Padre, Papa Benedetto XVI per le sue osservazioni provvidenziali e vitali nei suoi discorsi a Gerusalemme e ad Istambul sull’importanza di un rapporto continuo, salutare e amichevole tra cristiani e musulmani. Questo approccio e questi comportamenti sono essenziali per tutti i credenti e certamente importanti per la pace nel mondo».

Da parte sua, il cardinale Tauran, intervenuto al sinodo, ha affermato, fra l’altro: «che i conflitti irrisolti della regione non sono affatto causati da motivi religiosi, ne è testimonianza la presenza fra noi di rappresentanti dell’ebraismo e dell’islam». Quindi ha ribadito «l’urgenza di un riflessione a tre (ebrei, cristiani e musulmani) sul posto occupato dalle religioni nelle società mediorientali».