Joerg Haider fa notizia anche da morto. Fu vero incidente d’auto?

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Joerg Haider fa notizia anche da morto. Fu vero incidente d’auto?

29 Ottobre 2010

Sono ormai trascorsi più di due anni dal tragico incidente automobilistico che è costato la vita a Joerg Haider, ricordato lo scorso 11 ottobre da circa trecento persone nella terra natia, ma il leader ultranazionalista carinziano continua a far rumore anche dal cimitero dove è sepolto. Si occupa di lui, in una dettagliata inchiesta, il settimanale Profil, sostenendo, tra l’ altro, che i servizi segreti tedeschi del Bnd pagarono il famoso viaggio dell’ illustre defunto a Baghdad da Saddam Hussein nel 2002, e spesero centinaia di migliaia di euro per controllarne i movimenti. Questi danari si sommerebbero a quelli ricevuti dall’ ex dittatore iracheno per sponsorizzare la sua causa in occidente, e anche qui si parla di somme ingenti. 

A fronte di queste notizie, risultano meno misteriosi i movimenti costanti attorno al tesoro attribuito al padre storico dell’FPO. Ad agosto erano uscite indiscrezioni, poi smentite, su società e conti occulti per un totale di 45 milioni di dollari riferibili al politico che univa folclore e decisionismo; un gruppo di ricercatori aveva scovato fondi sospetti esaminando procedure sulle condizioni di acquisto della Hypo Group Alpe Adria da parte della banca pubblica tedesca Bayern-Lb e sulla privatizzazione di una società immobiliare. Ora, Profil aggiunge nuovi tasselli suscettibili di creare qualche ansia agli 007 della cancelliera Merkel. Secondo la rivista, Haider sarebbe stato coadiuvato dalle barbe finte di Berlino attraverso un’agenzia investigativa, la HCL International Ltd di Salisburgo, attiva in tutto il mondo con filiali sparse da Mosca a Città del Capo. Il crac di quest’ambigua società di sicurezza ha portato  alcuni dipendenti a parlare degli strani rapporti con gli uffici riservati del Paese confinante, corroborando i sospetti dei giornalisti che da anni seguono la pista dei loro rapporti ambigui con l’uomo di Klagenfurt.

La vicenda, che prevedibilmente registrerà altre puntate – la pagina dei sostentamenti da Tripoli è tutt’altro che chiusa – ha ovviamente guadagnato l’ attenzione della Cia, che avrebbe chiesto conto della storia, senza troppi riguardi, ai colleghi teutonici. Nella caccia al tesoro, irrompe dunque , e forse non poteva essere altrimenti visti gli intrecci e le implicazioni, il pianeta intelligence. Con i dietrologi internazionali ancora scettici  sul fatto che la dipartita del capopopolo d’Austria sia davvero attribuibile a un malaugurato sinistro su una macchina di grande cilindrata in una notte d’ autunno.