Jorg Heider perde la vita in un incidente stradale

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Jorg Heider perde la vita in un incidente stradale

11 Ottobre 2008

L’inesorabile caducità dell’esistenza umana è tale da colpire ogni tanto anche i politici, persino quelli più amati ed odiati ad un tempo. Jörg Haider si è spento stamane alle prime luci dell’alba, mentre, al volante della sua auto, faceva ritorno a casa. Troppe le ferite al capo e al petto perché i soccorsi, intervenuti poco dopo l’impatto, riuscissero a sottrarlo ad una morte drammaticamente repentina. Le cause dell’incidente sono tuttora ignote: pare che il 58enne leader della Carinzia e presidente della Bzö abbia improvvisamente perso il controllo della sua Volkswagen, andando ad urtare violentemente un veicolo che proveniva dalla carreggiata opposta e infine capovolgendosi a più riprese.

Tempo qualche ora e sull’Austria è calata una cappa di incredulità mista a commozione. Il Cancelliere dimissionario, il socialdemocratico Alfred Gusenbauer, si è detto profondamente scosso per quanto accaduto e ha voluto unirsi personalmente al dolore della moglie e delle due figlie. Hans Christian Strache, il leader della Fpö, la formazione nazional-liberale con cui Haider raggiunse il potere e che poi polemicamente abbandonò, ha espresso il suo più sincero cordoglio ad un uomo che per la sua statura intellettuale e politica è riuscito a fare della destra austriaca un interlocutore credibile e affidabile. Alla spicciolata, poi, si sono aggiunti i messaggi di condoglianze di tutte le altre formazioni politiche austriache, da sempre poco tenere con Haider, ma capaci oggi, nel giorno della sua morte, di tributargli rispetto e riconoscenza.

La sua piccola Bzö, l’Alleanza per il futuro dell’Austria, era di recente uscita vittoriosa dalle urne, guadagnando ben il triplo dei voti ottenuti alle ultime consultazioni, fino a sfiorare il 12%. "Per noi è come la fine del mondo", dice scioccato il suo portavoce Stefan Pentzner, "ho perso un amico", conclude tra le lacrime. Facendo leva sulle paure per gli immigrati e sulla nostalgia per la vecchia Austria, Haider aveva costruito alla fine degli anni ’90 il suo piccolo gioiello, l’Fpö, calamitandovi di anno in anno un numero sempre maggiore di adepti. Accusato di simpatie poco ortodosse di marca neo-nazista, della sua carriera resta oltremodo celebre il controverso discorso tenuto nel 1991 dinanzi al parlamentino della Carinzia, regione natale della quale fu più volte governatore. Sfiduciato da popolari e socialdemocratici Haider li attaccò brutalmente per i loro scarsi successi nel combattere la disoccupazione: "No, questo nel Terzo Reich non sarebbe successo, perché durante il Terzo Reich si adottò una politica del lavoro efficace, cosa che il vostro governo a Vienna non è mai riuscito a fare. Questa andrebbe detto una volta buona".

Dalla Carinzia partì così nel 1999 la sfida alla Cancelleria. Al grido di "legge e ordine", Haider riuscì nell’impresa di entrare al Nationalrat con il 27% dei consensi e a dar vita al primo governo con i democristiani del Cancelliere Wolfgang Schüssel, il quale, per questa sua scelta di privilegiare l’estrema destra alla grande coalizione con i socialdemocratici, fu a lungo ostracizzato dagli altri leader europei e dalla stessa UE.

Vitaminico, coriaceo e provocatorio, Haider divorziò dalla sua creatura nel 2005 a causa dei continui contrasti con l’attuale numero uno Strache. La Fpö si era nel frattempo trasformata in un partito marginale, in grado di raccogliere poche centinaia di migliaia di voti. Di qui la decisione di dar vita ad un nuovo polo della destra nazionalista, la Bzö, i cui fiaschi iniziali non avevano però demotivato Haider, ma anzi lo avevano spinto a combattere con maggiore passione e determinazione, fino al risultato di due settimane fa. Ora, con la sua morte, è probabile che Strache tenterà la riappacificazione con gli "avversari". Difficilmente, però, la destra austriaca si manterrà in futuro sugli standard di consenso del predecessore. Una stella, controversa e popolare allo stesso tempo, è ormai tramontata.